In un maso a Cavizzana piccolo museo del contadino 

Cavizzana. L’ultima novità di Fausto Rizzi, creativo personaggio di Cavizzana, è un museo del contadino; lo ha allestito nel suo maso poco lontano dalla pizzeria S. Francesco, utilizzando parecchio...



Cavizzana. L’ultima novità di Fausto Rizzi, creativo personaggio di Cavizzana, è un museo del contadino; lo ha allestito nel suo maso poco lontano dalla pizzeria S. Francesco, utilizzando parecchio materiale in taluni casi anche decisamente antico, come la porta in legno datata 1668 o il violino del nonno comprato nel Minnesota a fine ottocento. Su tre piani è disposto quanto sufficiente per dar l’idea della distanza che separa i nostri tempi da quelli dei nostri antenati, che in Val di Sole sopravvivevano grazie all’agricoltura e all’allevamento e che nell’emigrazione han trovato l’unica risposta possibile ad un ambiente avverso che non riuscivano più a dominare e che aveva girato loro le spalle, non fosse altro che dal punto di vista atmosferico. Non è un caso che Fausto abiti proprio in piazza dell’Emigrante e poco più in là abbia realizzato un museo che rievoca i tratti essenziali della vita e delle abitudini che gli emigranti lasciavano andando in giro per il mondo. Al pianterreno sono le macchine per la fienagione a far la parte del leone; ci sono due macine del fieno, una più elaborata e una meno. Poi fanno la loro comparsa lavamano, brocche, boccali, l’angolo degli animali con un vitello in legno, secchi, un giogo, il tavolo con gli attrezzi del calzolaio, l’arredo fatto di angoliere, tavoli e altri oggetti d’epoca. Interessante è un angolo delle memorie in cui fa capolino la figura di Padre Angelo Vender. A sorpresa spunta anche una foto su pietra di don Giovanni Zanini. La visita si conclude al terzo piano dove Fausto ha allestito un’aula con tutto l’arredamento, porta d’ingresso compresa, e una chiesa con tanto di confessionale. Per info Fausto Rizzi , 0463 900162. E.P.













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