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Il ruolo dell’archeologia sotto il fascismo e il nazismo

CLES. Il prossimo appuntamento della rassegna “Pia Laviosa Zambotti e le altre. Dalla terra allo spazio cercando l’umano” è in programma per lunedì a Cles, quando, alle 20.30, nella Sala baronale del...



CLES. Il prossimo appuntamento della rassegna “Pia Laviosa Zambotti e le altre. Dalla terra allo spazio cercando l’umano” è in programma per lunedì a Cles, quando, alle 20.30, nella Sala baronale del Palazzo Assessorile, si parlerà di "Archeologia e regimi" con Michael Wedekind, storico del Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco.

L’archeologia fu una scienza utile al fascismo e nazismo? Quali rapporti intercorsero tra studiosi dell’antichità e regimi che si vantarono di essere all’avanguardia della modernità? Quali contributi potevano offrire gli archeologi ai detentori del potere riguardo alla difesa o al riassetto dell’ordine territoriale ed etnico interbellico nelle regioni dell'arco alpino orientale? D'altra parte quali vantaggi offrivano questi regimi ai cultori dell’archeologia? La conferenza con Wedekind cercherà di rispondere a queste domande che, nel complesso, riguardano le relazioni tra scienza e politica. Prendendo spunto dalla figura di Pia Laviosa Zambotti si terrà conto dei rapporti fra archeologi italiani e tedeschi in un momento storico caratterizzato dall’alleanza politico-militare italo-germanica, ma anche da appena celate controversie nazionali e scientifiche.

Nell’ambito della rassegna ricordiamo che negli spazi della biblioteca comunale di Cles è inoltre visitabile fino al 31 marzo “Grandi donne che hanno fatto la storia. Lo sguardo curioso dell'archeologa”, mostra bibliografica e documentaria per presentare trenta figure femminili che hanno contribuito in modo determinante a scrivere la storia (orario di apertura: 10-12 da lunedì a sabato, 14.30-18.30 da lunedì a venerdì, martedì anche dalle 20.30 alle 22).















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