«Il Parco è una risorsa per il territorio» 

Malé, dal 2016 la porzione trentina dello “Stelvio” è gestita dalla Provincia con 32 operai. Il bilancio delle nuove iniziative


di Fabrizio Brida


MALÉ. Da due anni la più grande area protetta delle Alpi è in mano anche al Trentino. E trascorsi questi primi due anni, è tempo di bilanci. Dal 1° marzo 2016 la porzione trentina del Parco Naturale dello Stelvio è amministrata direttamente dalla Provincia Autonoma di Trento (Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette), con l’Ufficio periferico di Cogolo di Peio. Dopo un primo anno di assestamento, dedicato alla sistemazione generale della struttura organizzativa, il 2017 ha visto il decollo di una serie d’iniziative e di progetti che hanno accresciuto notevolmente l’appeal del Parco.

Visite guidate, un nuovo Piano parco, collaborazioni con la Sat, i Comuni e le guide alpine, attività economiche, monitoraggio della fauna e gestione del territorio e didattica: sono queste le principali attività svolte lo scorso anno dal Parco nazionale dello Stelvio che dimostrano la buona salute dell’area protetta, fondamentale per l’equilibrio alpino.

I dati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri nella sede della Comunità della Val di Sole a Malé e a cui hanno preso parte Lorenzo Cicolini, sindaco di Rabbi e presidente del Comitato provinciale di indirizzo e coordinamento, e Claudio Ferrari, dirigente del Servizio sviluppo sostenibile e aree della Provincia.

«Il Parco Naturale dello Stelvio – ha sottolineato il sindaco Cicolini – è sempre più parte integrante del tessuto locale e fonte di nuove opportunità per lo sviluppo del territorio. Si tratta di un risultato importante perché conferma uno degli obiettivi strategici alla base della decisione di delegare a Bolzano, Trento e Lombardia la gestione delle rispettive aree dell’area protetta».

Nel 2017 il settore trentino del Parco dello Stelvio ha svolto un’intensa attività, chiudendo l’anno con un bilancio largamente positivo. Una quota importante di lavoro è stata dedicata alla stesura del Piano di Parco, redatto di concerto con i settori lombardo e altoatesino del Parco Nazionale e con il Ministero dell’Ambiente. La pianificazione, tuttora in corso, ha richiesto una profonda attività di analisi, l’aggiornamento delle cartografie, la definizione degli obbiettivi operativi e la stesura delle norme di attuazione e il regolamento.

Oltre alla consueta attività amministrativa, nel corso dell’anno sono stati affidati diversi incarichi per la progettazione di nuove strutture o per il miglioramento di quelle esistenti. Sul fronte del personale sono state effettuate nuove assunzioni e stabilizzazioni contrattuali.

«Grande impegno è stato profuso nel consolidamento della struttura – ha spiegato Claudio Ferrari – ad oggi possiamo contare su 32 operai forestali che rappresentano il nostro punto di forza, dedicandosi alle opere sul territorio quali 90 km di sentieri, 100 km di strade forestali, diverse aree di sosta».













Scuola & Ricerca

In primo piano