Il Comune di Amblar-Don rinuncia al dono di una casa destinata ai poveri

Amblar-don. Dona la propria casa al Comune per scopi sociali ma l’amministrazione rinuncia all’eredità. Succede ad Amblar - Don, piccolo comune dell’Alta Anaunia nato quattro anni fa dalla fusione...



Amblar-don. Dona la propria casa al Comune per scopi sociali ma l’amministrazione rinuncia all’eredità. Succede ad Amblar - Don, piccolo comune dell’Alta Anaunia nato quattro anni fa dalla fusione dei due omonimi nuclei abitati distanti uno dall’altro meno di un chilometro (ma in mezzo c’è la valle del Linor, con un ponte realizzato alla fine degli anni Sessanta) e una popolazione che sommata conta poco più di 500 residenti. Il motivo della rinuncia? Troppo costosa, per un comune così piccolo, la ristrutturazione dell’immobile donato (valutato 300.000 euro) per realizzare oltretutto un edificio non indispensabile al soddisfacimento dei bisogni del Comune.

Questa è una vicenda che si trascina ormai da cinque anni, ossia da quando, il 4 dicembre del 2015, il signor Giovanni Bolego, nominato esecutore testamentario, aveva provveduto a consegnare al Comune il testamento ricevuto nella stessa data da un notaio di Trento e relativo alla volontà della signora Natalia Simbeni, deceduta nel gennaio precedente. Il testamento attribuiva al Comune di Don il legato relativo alla casa paterna Simbeni affinché la stessa venisse destinata ai poveri domiciliati nel comune. “Pur riconoscendo la generosità della signora Simbeni Natalia, questa Amministrazione - si legge nella delibera con cui si ufficializza la rinuncia - ha ritenuto che l’acquisizione del legato sia troppo impegnativa ed onerosa in ragione dell’onere che si troverebbe a carico; infatti se il legato fosse accettato il Comune si troverebbe nella situazione di sostenere una grossa spesa oltretutto per un immobile che non si saprebbe come utilizzare e che in base al legato ha una destinazione precisa che non lascia alternative”. Da qui la rinuncia con pratica affidata, per le incombenze del caso, al notaio De Pascale con studio in Cles. G.E.















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