Gemma Regonini,  101 anni malgrado diabete e Covid

Cles. Cento e uno anni, questa la bella età di Gemma Regonini vedova Gabos che lo scorso 11 ottobre ha festeggiato il compleanno in famiglia con i figli. Unica concessione alla festa il classico...



Cles. Cento e uno anni, questa la bella età di Gemma Regonini vedova Gabos che lo scorso 11 ottobre ha festeggiato il compleanno in famiglia con i figli. Unica concessione alla festa il classico taglio delle torta ed il bel mazzo di fiori fatto pervenire dal sindaco Ruggero Mucchi per testimoniare l’affetto, e l’augurio, della cittadinanza a questa arzilla signora che nella sua storia familiare riassume le molte vicende, belle e brutte, del cosiddetto secolo breve, ormai quasi lo anch’esso così apparentemente lontano.

Nata a Cles l’11 ottobre 1919 da una famiglia di origine bresciane, la signora Gemma ha trascorso tutta la sua vita prima lavorando come ricamatrice per la rinomata filanda Viesi, specializzata nella produzione di paramenti sacri, e poi in famiglia allevando tre figli. Una famiglia di longevi, la sua: anche il marito Riccardo Gabos, di professione sarto, deceduto quattro anni fa, era riuscito a tagliare il traguardo dei 100 anni nonostante le vicissitudini passate durante la seconda guerra mondiale, inquadrato negli alpini sui fronti greco-albanese e quindi nei Balcani (ex Jugoslavia) tanto che nel 1966 gli è stata conferita la Croce al merito di guerra.

La signora Gemma, che continua a vivere in casa propria anche se con l’aiuto di una badante, è diabetica da oltre 30 anni e ciononostante si è conservata bene. «Un caso pressoché unico come ci dicono i dottori» - annota il figlio maggiore Claudio, già dipendente del Comune di Cles e da anni responsabile di Radio Anaunia oltre che organista, sempre in funzione da oltre mezzo secolo della chiesa arcipretale. Adesso le candeline crescono anche dopo quota cento, e questo dà speranza e fiducia in una stagione dove le belle notizia non abbondano. Alla signora Gemma vanno anche gli auguri ed i complimenti del giornale Trentino. G.E.















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