Cles, auto bruciata  in viale Trento: si sospetta il dolo

Cles. Ha tutta l’aria dell’atto doloso, anche se non è escluso il cortocircuito dell’autovettura, l’incendio della Ford Focus bianca che la notte tra giovedì e venerdì ha preso fuoco a Cles...



Cles. Ha tutta l’aria dell’atto doloso, anche se non è escluso il cortocircuito dell’autovettura, l’incendio della Ford Focus bianca che la notte tra giovedì e venerdì ha preso fuoco a Cles intaccando anche la parete dell’attigua abitazione di via Trento. Un incendio importante perché, quando verso le due di notte sul posto, allertati dai proprietari, sono arrivati i Vigili del fuoco di turno guidati da Loris De Stefani, le fiamme erano già molto alte ed avevano già intaccato il cappotto isolante della casa che si trova di fronte al supermercato Aldi, accanto al bar Giordy. Le fiamme infatti oltre alla vettura diesel hanno letteralmente distrutto l’imposta di legno della finestra al pianterreno verso la strada e anche i serramenti delle finestre al primo piano iniziavano ad essere intaccate dalle fiamme, che rischiavano di raggiungere il tetto se non fossero tempestivamente intervenuti i pompieri.

«Per fortuna si trattava di una vettura diesel perché se, come ci hanno detto i pompieri, fosse stata a benzina c’era il rischio di uno scoppio. In quel caso l’abitazione poteva diventare una torcia e trasformarsi in una trappola mortale per tutti noi che dormivamo» - dice Fiorello Poletti, uno dei due fratelli che abitano nella palazzina.

La Focus andata a fuoco – spiega – appartiene alla cognata che l’aveva parcheggiata come da abitudine la sera precedente. Sull’origine della fiamme indagano i carabinieri.

Sul posto, come pattuglia di turno erano accorsi i militari della Stazione di Predaia (Taio) per un primo riscontro e in mattinata i colleghi della Compagnia di Cles hanno provveduto a contattare i vicini per visionare le riprese delle videocamere anche private che in zona non dovrebbero mancare.

Delle cause che hanno originato le fiamme si stanno occupando anche gli esperti del Corpo permanente antincendio di Trento, ma finora non ci sono ipotesi avvalorate. Per adesso in ogni modo non sono state presentate formali denunce.















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