Casa Sebastiano promossa dalla Rotary Foundation 

La delegazione internazionale: «In questi primi due anni risultati eccezionali che vanno conosciuti e sono d’esempio per altre realtà simili nel mondo»


di Giacomo Eccher


COREDO. «Siamo qui non solo per vedere come è stato utilizzato il fondo messo a disposizione dalla nostra organizzazione, ma per visitare un’eccellenza. I risultati eccezionali che Casa Sebastiano è riuscita a raggiungere in questi primi due anni di attività meritano di essere conosciuti e possono essere un esempio per altre realtà similari nel mondo». Così ieri si è presentata a Coredo la delegazione della Rotary Foundation, organizzazione che a livello internazionale raccoglie oltre 35 mila Rotary locali distribuiti nei vari continenti. Un’organizzazione di assoluto prestigio anche per la consistenza degli aiuti (118 milioni di dollari in quattro anni) che ha destinato a iniziative di valenza sociale, sanitaria e umanitarie in varie parti del mondo.

A interessare la delegazione, guidata dal dottor John Philip, medico chirurgo ora in pensione, era in primis la Stanza Multisensoriale Interattiva, struttura prima del genere in Italia finanziata proprio dalla Rotary Foundation e destinata all’integrazione nei percorsi educativi e riabilitativi delle ragazze e dei ragazzi con autismo. L’innovativo progetto - come ha ricordato il presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo, Giovanni Coletti, che ha fatto gli onori di casa - era stato selezionato nel bando 2017 dalla Rotary International Foundation tra le migliaia di richieste provenienti dalle migliaia di Club in tutto il mondo, superando un complesso iter di valutazione. «Per questo questa visita ci onora - ha detto Coletti - e ci da modo di far conoscere una realtà come Casa Sebastiano che proietta il Trentino all’avanguardia nel mondo della tecnologia e della ricerca nell’ambito del trattamento dei Disturbi dello spettro autistico».

Nella relazione di Coletti un viaggio a ritroso nelle motivazioni che inizialmente hanno fatto nascere la “casa” e quindi la complessa realtà di carattere terapeutico e informativo/educativo ma anche di caratura sociale e di integrazione tra soggetti autistici e territorio, che la struttura di Coredo sta realizzando coinvolgendo non solo le istituzioni pubbliche (Provincia autonoma) ma anche realtà private. Relazioni - ha sottolineato Coletti - che vanno oltre la dimensione semplicemente terapeutica puntando alla ricerca in partnership con Università europee in coordinamento con l’Ateneo di Trento ma anche a iniziative economiche di contorno per dare solidità economica, anche se parziale, all’intero progetto. Obiettivo che la Fondazione Trentina per l’Autismo (che di Casa Sebastiano è proprietaria, mentre la gestione è autonoma) intende portare avanti con due cooperative, una con finalità sociali e di lavoro nel campo agricolo e l’altra nel comparto sanitario e di riabilitazione.

Una realtà complessa che è un modello, come dimostrano le oltre 2 mila visite registrate in questi due anni a Casa Sebastiano. Per quanto riguarda la Stanza Multisensoriale Interattiva, l’avveniristica dotazione sarà a breve oggetto di studio da parte del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento con una ricerca, finanziata dagli stessi club rotariani trentini, che indagherà questo nuovo approccio di lavoro con i soggetti con disturbo autistico e validare “scientificamente” un programma di intervento terapeutico non solo con i bambini ma anche con gli adolescenti e giovani adulti che saranno ospiti del centro a carattere semi-residenziale.

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