Bonifica Valgrande a rischio “ginepraio” 

Ville d’Anaunia, Ruggero Valentini per le minoranze elenca una serie di motivi di preoccupazione



VILLE D’ANAUNIA. In consiglio comunale la scorsa settimana si è dibattuto a lungo sul progetto riordino fondiario Valgrande promosso dal Cmf di Tuenno coinvolgendo anche 2 ettari di proprietà comunale. Sul tema tornano a farsi sentire i consiglieri di minoranza Valentini, Mendini ed Odorizzi, firmatari della interrogazione a cui è stata data risposta in aula dal sindaco Facinelli.

Il punto è sempre quello, la “forte preoccupazione” per il rischio che con questa operazione il Comune finisca in un “ginepraio” nel quale sarà difficile districarsi in un’ottica di pubblico interesse. “Nella risposta all’interrogazione – scrive Rolando Valentini - ci sono stati forniti dei dati presunti da calcoli fatti dall’amministrazione e non provenienti da specifici documenti tecnici che dovrebbero essere a corredo del progetto, dimenticando inoltre di esporre costi realmente sostenuti, come ad esempio le spese tecniche per la redazione dell’analisi forestale. Ne mancheranno altri?”.

Valentini e i cofirmatari lamentano che il 29 gennaio scorso, in occasione dell'annuale sessione forestale a Tuenno, l'intervento non è stato nemmeno citato e non è stata data informazione dell’intenzione di sospendere gli usi civici sull’area pubblica interessata dal riordino. Se questa è trasparenza….

Altro punto che preoccupa gli interroganti è che la delibera sulla deroga urbanistica al Cmf (che senza la votazione sull'immediata esecutività, suggerita proprio dalla minoranza sarebbe stata di fatto inutilizzabile per i tempi tecnici di pubblicazione e di entrata in vigore) è stata portata in consiglio comunale con il parere negativo dell’ufficio tecnico. Il provvedimento era inoltre mancante dell’autorizzazione alla sospensione degli usi civici e subordinata all’eventuale concessione di finanziamento pubblico. Quindi gli interrogativi sia di merito che di metodo aumentano ad ogni passaggio. Altra preoccupazione è la facoltà al Cmf (in base ad una legge datata 1933) di decidere in autonomia sui progetti senza tener conto delle minoranze assenti o dissenzienti. “Noi siamo dell’idea che un ente pubblico come lo è il Comune non debba mai essere messo in questa posizione di subalternità, l’ente deve esprimersi formalmente sulla eventuale adesione al progetto, cosa che fino ad ora non è mai stata fatta”. Non convince nemmeno il ragionamento sulla rivalutazione di valore dei terreni di proprietà pubblica a seguito dalla bonifica e neppure la possibilità di "scambi" con terreni privati coltivati a meleto confinanti con le scuole e altri luoghi sensibili .

“Ricordiamo che a Tuenno le strutture scolastiche sono circondate da edifici, eventualmente le strutture pubbliche confinanti con fondi agricoli sono negli altri paesi del Comune” - afferma Valentini. Che giudica in ogni caso questa ventilata opportunità di scambio aree come aleatoria. Questo perché di fronte ad una concreta possibilità di applicare questa idea a Rallo, la giunta comunale non ha nemmeno preso in considerazione la proposta dello scambio tra il Parco del Diritti Umani, che si trova in aperta campagna, con il frutteto privato a ridosso della scuola materna e del parco urbano della frazione. (g.e.)















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