Area produttiva Mollaro si valuta l’ampliamento 

Non c’è nulla di concreto, avverte il sindaco di Predaia, ma c’è grande interesse  per nuovi insediamenti. Ora la zona è satura: ci lavorano circa 400 persone



PREDAIA. Ampliamento in vista per l’area produttiva di Mollaro? Se ne preoccupano i gruppi di minoranza di Predaia Unita e Predaia Futura che con una nota stampa prendono nettamente le distanze dal progetto. “Poche persone, nessuno della consulta, sono al corrente di questa operazione che graverà su 4 ettari. Siamo giunti a conoscenza di tale progetto solo dopo segnalazioni di censiti: nulla di ufficiale, nessun passaggio in Consiglio comunale. Questa è però un’opera che sicuramente potrà avere la sua valenza e andrà valutata solamente dopo aver capito quante aziende ne hanno fatto richiesta” - scrivono.

Sulla questione abbiamo sentito il sindaco di Predaia, Paolo Forno. L’area produttiva di Mollaro – spiega – rientra nel piano stralcio delle aree produttive in valle di Non attivato dalla Comunità di valle. Ci sono zone sature, altre occupate solo in parte ed altre ancora quasi completamente libere e quindi da ridurre o eliminare perché nessuno è interessato ad utilizzarle investire. A Mollaro la situazione è diversa come dimostrano le deroghe all’indice massimo di copertura dei lotti già in uso e a quanto pare c’è grande interesse per nuovi insediamenti.

«Il problema c’è ed il Comune, se il piano stralcio che è stato anticipato nella conferenza dei sindaci in termini generali prende consistenza, farà tutte le valutazioni ed i confronti del caso - aggiunge Forno - prima di assumere provvedimenti che ci competono. Ma oggi come oggi non c’è nulla di concreto e come ho detto la palla è nel campo della Cdv, perché, bisogna ricordarselo, quella di Mollaro è un’area produttiva di interesse provinciale».

Qualche dettaglio in più sulla vicenda arriva dall’assessore comunale alle attività produttive ed urbanistica, Massimo Zadra, che come presidente di valle dell’Associazione Artigiani Valle di Non segua da vicino tutta la problematica. Nell’area produttiva di Mollaro – ricorda Zadra - trovano lavoro attualmente 400 persone, la zona attualmente è satura ma per la sua collocazione sull’asse viario e per l’infrastrutturazione non mancano manifestazioni d’interesse per nuovi insediamenti. Da qui il piano stralcio della Cdv che riguarda tutta la valle di Non e che punta a cogliere e razionalizzare un’esigenza oggettiva manifestata dal mondo imprenditoriale. «Quella di Mollaro attualmente è la zona produttiva in valle di Non che ha il maggiore appeal» - afferma l’assessore. Per quanto riguarda l’ampliamento, la discussione che si sta sviluppando tra Cdv e i Servizi di piazza Dante competenti per le aree produttive d’interesse provinciale (come appunto è Mollaro) sembra puntare su un allargamento verso est e quindi in direzione dell’abitato. «È una delle ipotesi, l’altra in direzione sud deve tener conto del riordino fondiario e dei limiti imposti per i frazionamenti e non so se è attualmente praticabile» - spiega Zadra. Il sindaco Forno è chiaro per quanto riguarda l’impatto che il progetto può avere sui residenti. «Siamo solo ai preliminari di una valutazione che è a livello valligiano. Se e quando si entrerà nel dettaglio non mancheremo di confrontarci con i soggetti interessati (imprenditori e proprietari dei lotti) ed anche con I censiti della frazione». (g.e.)















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