Apt Val di Non e risorse private «Concretizziamo gli accordi» 

Il prezzo dell’indipendenza. Per l’Azienda, dopo l’approvazione della riforma del turismo  si apre un nuovo corso, anche in previsione del possibile accorpamento con la Val di Sole


Giacomo Eccher


Val di non. Rimanere indipendente ed autonomi perché la valle di Non ha peculiarità e potenzialità tali che le rendono unica, e che vanno pertanto messe in condizione di potersi affermare e sviluppare. Era questo l’obiettivo della dirigenza dell’Apt che, per voce del presidente Lorenzo Paoli, accoglie favorevolmente la modifica introdotta alla legge di riforma del turismo trentino approvata mercoledì dal consiglio provinciale.

La richiesta dell’Apt, formalizzata qualche settimana fa all’assessore Roberto Failoni, era infatti di riconoscere all’ambito Val di Non lo status di Azienda per il turismo indipendente e autonoma. Questo almeno fino dicembre del 2022, un tempo utile per cercare di realizzare un progetto di fusione con un altro soggetto, a patto che al 31 dicembre 2020 le risorse in entrata nel bilancio dell’Azienda siano almeno al 51% di natura privata.

«Adesso tocca a noi dimostrare il nostro valore - aggiunge Paoli- concretizzando gli accordi presi con le due Casse Rurali di Valle e con il Consorzio Melinda che hanno dato la loro disponibilità a sostenere l’Azienda. La Val di Non è una valle molto ampia e frammentata, ma se riusciamo ad unire le forze possiamo davvero realizzare grandi cose».

«Diamo atto all’assessore Failoni di essere sempre stato disponibile ad ascoltarci e di averci stimolati a dialogare con i vari soggetti pubblici e privati presenti in valle – afferma da parte sua il vicepresidente Andrea Widmann». E spiega: «Da oggi per l’Apt Val di Non parte un nuovo corso: abbiamo un progetto chiaro di coinvolgimento dell’intero territorio sullo sviluppo del turismo con la volontà di integrazione del tessuto economico e sociale, considerando che il nostro è un ambito con delle caratteristiche e peculiarità tali da renderlo sperimentale all’interno del panorama provinciale».

Quanto alla mancata fusione, che pareva ineluttabile, con l’Apt valle di Sole, Paoli tiene aperto il dialogo a 360 gradi con i vicini solandri. «È il partner più naturale per una futura fusione. Noi lo abbiamo sempre detto: non siamo contrari per preconcetto agli accorpamenti, ma questi devono nascere da un percorso di conoscenza reciproca. Dobbiamo iniziare a dialogare sui progetti e sulle possibili sinergie tra le due valli. Pensiamo al circuito dei castelli, alla valorizzazione del fiume Noce e del lago di S. Giustina. Dovremo cercare di valorizzare le nostre affinità e di arricchirci a vicenda con le rispettive esperienze, sicuramente diverse ma potenzialmente complementari».

Ora si tira il fiato per lo scampato pericolo e sono tante le persone da ringraziare, a cominciare dai sindaci che hanno dimostrato compattezza nel tutelare la “loro” azienda turistica. Determinante è stato il sostegno delle Casse Rurali Val di Non di Cles e Novella Alta Anaunia di Fondo che con il Consorzio Melinda hanno contribuito in maniera decisiva al raggiungimento di questo risultato. Paoli conclude con un «grazie alla Giunta e al Consiglio provinciale che hanno accolto le richieste arrivate compattamente dalla valle di Non e quindi ai colleghi del Cda nonché ai collaboratori dell’Azienda per l’impegno profuso in questi mesi».

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