unione alta anaunia 

Anche Malosco ha deciso di andarsene

MALOSCO. Dopo Sarnonico anche a Malosco unanimità del consiglio comunale per il recesso del Comune dall’Unione Alta Anaunia originariamente composta, oltre che da Malosco e Sarnonico, da Ronzone,...



MALOSCO. Dopo Sarnonico anche a Malosco unanimità del consiglio comunale per il recesso del Comune dall’Unione Alta Anaunia originariamente composta, oltre che da Malosco e Sarnonico, da Ronzone, Romeno e Cavareno. La decisione di andarsene peraltro era assolutamente scontata visti i passaggi che hanno segnato nel corso degli ultimi tre anni profonde divisioni tra i comuni altoanauniesi. Tra i precedenti che contano anche il referendum consultivo del 18 dicembre 2016 in cui il l’85% dei votanti di Malosco ha detto sì alla fusione con Fondo e Castelfondo per costituire un comune unico. «La cosa era talmente chiara e lampante che in aula non c’è stata discussione, la delibera è stata votata da tutti come logica conclusione di un percorso che personalmente ho condiviso con tutto il consiglio comunale e con la popolazione» - il commento del sindaco Walter Clauser.

Ad assistere ai lavori del consiglio comunale una quindicina di censiti e spettatori interessati, il primo cittadino di Fondo, Daniele Graziadei, e il vicesindaco di Sarnonico, Carlo Zambonin.

Per Malosco adesso si tratta di attendere il primo gennaio del prossimo anno per la formalizzazione dell’uscita dall’Unione e quindi potersi dotare di un bilancio autonomo entrando in regime di gestione associata con il confinante comune di Fondo. Tra due anni (il primo gennaio 2020) salvo sorprese dovrebbe quindi nascere il comune unico tra Malosco, Fondo e Castelfondo anche se la parola decisiva spetta al consiglio regionale, competente per la nascita o la modifica delle circoscrizioni comunali.

«Per intanto ci stiamo preparando a tornare a camminare con le nostre gambe ma l’obiettivo è la fusione e credo che arriveremo in tempi brevi ad una conclusione condivisa sulla nuova denominazione per il comune a tre» - si limita a dire Clauser.

Il dibattito dunque continua e i trascorsi, recenti e meno recenti, dimostrano che in Alta valle di Non da alcuni anni non c’è nulla di scontato e di definitivo nella geografia amministrativa. (g.e.)















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