A Tregiovo sagra e serata per la “figlia della Pieve” 

Gli eventi per il 500° anniversario. Nella frazione montana di Revò si festeggia S. Maurizio  con messa e pranzo comunitario. Domani alle 21 un incontro sulle singole cappelle  


Giacomo Eccher


Revò. Continuano, ormai dal dicembre dello scorso anno, gli eventi per celebrare i cinquecento anni della Pieve di Santo Stefano, riedificata proprio intorno al 1519. Dopo concerti, conferenze e un ampio convegno in tre sessioni tenutosi nel mese di maggio scorso, la raccolta degli Atti dello stesso convegno procede verso una data ben precisa: il 26 dicembre prossimo, infatti, sarà presentato al pubblico il volume dedicato alla chiesa che raccoglierà i risultati delle recenti ricerche svolte da un pool di studiosi trentini che nei mesi scorsi hanno scandagliato l'archivio parrocchiale in particolare.

Il concerto

Interessanti le novità e le curiosità emerse che saranno presto disponibili, appunto, nella pubblicazione che sarà illustrata in occasione di un grande concerto a chiusura delle celebrazioni per il quale le diverse formazioni corali e musicali del paese si stanno già preparando. Come ricorda l’assessore comunale alla Cultura, Alessandro Rigatti, per il mese di settembre il comitato scientifico del progetto ha scelto di spostarsi dalla Pieve e di raggiungere una delle sue diverse antiche cappelle, la chiesa di Tregiovo che per lunghi secoli è stata, insieme a Cagnò, Romallo, Rumo e Proves (oltre agli eremi di San Biagio e di San Gallo) una di quelle "figlie della Pieve" dalla quale hanno tratto nutrimento spirituale e non solo.

La serata di Tregiovo, che andrà in scena domani alle 21, intende proprio mettere in luce le bellezze e le particolarità delle singole cappelle che dipendevano in passato dalla chiesa madre di Revò.

L’iniziativa coincide con la Sagra di San Maurizio che a Tregiovo, frazione montana di Revò, si festeggia giusto il 22 settembre con la Messa solenne e un grande pranzo comunitario. Nell’occasione, grazie a Manuela Flaim, una delle guide ai beni ecclesiastici dell'Associazione Anastasia - Val di Non, il pubblico potrà scoprire i tesori nascosti delle chiese dei paesi sopra menzionati.

Il percorso

“Prosegue dunque – scrive Rigatti - un percorso che finora ha regalato molte soddisfazioni agli organizzatori e il cui valore è stato riconosciuto da diversi enti che nel progetto hanno visto un'ottima opportunità di approfondimento delle radici di più Comunità e della loro storia con lo scopo, anche, di valorizzare le bellezze che le nostre Comunità racchiudono gelosamente e con orgoglio”. L’assessore chiude ringraziando la Regione Trentino-Alto Adige, la Provincia autonoma di Trento, la Fondazione Caritro, la Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia, il BIM dell'Adige che hanno infatti risposto generosamente a questa iniziativa, insieme ad alcuni privati cittadini e aziende che hanno mostrato sensibilità verso questa proposta culturale.

Tornando a Tregiovo, una curiosità è la lontananza tra campanile e chiesa. Il perché ce lo spiega Manuela Flaim. «La chiesetta antica si trovava proprio lì vicino alla torre campanaria che domina solitaria dall’alto l’abitato. A fine Settecento, vuoi per ragioni di praticità (la lontananza dal paese e la scomodità nel raggiungerla), vuoi per altre ragioni misconosciute, i capifamiglia decisero di erigere a valle un nuovo tempio sacro. Il campanile invece è rimasto lì, sul dosso detto appunto di S. Maurizio, in memoria di ciò che è stato, che è e che sarà».













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