i dati

Nei Bic trentini 31 nuovi arrivi nell'anno della pandemia

Sono 140 le imprese insediate e 841 gli addetti. Tutto ora è consultabile su “Bic Book”



TRENTO. 140 imprese insediate, 841 addetti, e 31 nuovi ingressi nel 2020. Questi sono i numeri dei Bic trentini. I poli tecnologici gestiti da Trentino Sviluppo nell’ambito della rete europea “eubic” si raccontano in una pratica pubblicazione interattiva, il “BIC Book”.

Liberamente consultabile sul web, la guida fotografa un ecosistema dell’innovazione che conta 140 imprese insediate nei 6 hub di Rovereto, Trento, Mezzolombardo, Borgo e Pergine Valsugana, per un totale di 841 lavoratori occupati.

Interessanti e in crescita anche i dati relativi ai nuovi arrivi del 2020. Le startup, Pmi e gruppi industriali che hanno scelto di aprire una nuova sede nei Bic trentini – durante e nonostante la pandemia – sono infatti 31, lavorano nell’ambito dell’economia circolare, dell’edilizia sostenibile, delle biotecnologie e dell’automotive e provengono per il 60 per cento da fuori provincia, in particolare da Lombardia, Veneto e Piemonte.

Il 2020 è stato un anno complesso – osserva Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento - durante il quale la “reputazione” del sistema Trentino come territorio di innovazione, ricerca, attento all’impresa e con elevati standard di qualità della vita, non solo ha retto all’urto degli eventi ma addirittura si è consolidata. Ecco allora che sfogliare questa pubblicazione è come immergersi in un viaggio tra tante realtà molto diverse, tuttavia accomunate dal piacere di vivere e lavorare in un contesto condiviso e stimolante».

Delle 39 aziende che nel corso del 2020 hanno scelto di localizzarsi in Trentino ben 31 hanno scelto quale propria sede uno degli “incubatori d’impresa” gestiti da Trentino Sviluppo, ed in particolare i due poli tecnologici tematici di Rovereto, ovvero Polo Meccatronica e Progetto Manifattura, ma anche i Business Innovation Centre disseminati sul territorio - Trento, Mezzolombardo, Borgo e Pergine Valsugana - a partire dalla seconda metà degli anni novanta, tutti certificati ed appartenenti alla rete europea “eubic”.

«Si tratta – spiega Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo – di particolari ecosistemi in cui le aziende sono stimolate a creare sinergie tra loro, sono accompagnate nel percorso di crescita e consolidamento e hanno accesso a nuove competenze e strumenti per affrontare le sfide del mercato».

Sempre più stretto si è fatto anche il legame con le scuole tecniche, con l’Università di Trento e con i centri di ricerca di matrice pubblica, assieme ai quali sono stati progettati i laboratori tecnologici all’avanguardia dei poli di Rovereto, ProM Facility per la filiera meccatronica e Tess-Lab per il settore greentech. Ed ecco che, considerati i nuovi arrivi all’interno dei BIC e le fuoriuscite delle imprese ormai abbastanza mature e robuste per farsi strada da sole, Trentino Sviluppo ha deciso di cristallizzare il nuovo stato dell’arte con la pubblicazione del “BIC Book”, un pratico indirizzario interattivo che descrive, suddividendole per sede e ambito di attività, le imprese insediate.













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