Ricerca

Marmotta mummificata: le ricerche di Eurac che la portano ad Aosta

L’animale, preso in carico dal Centro di ricerca bolzanino, sarà esposto nel capoluogo valdostano in una sala con tecnologia ad alta conservazione



BOLZANO. La marmotta mummificata risalente a 6.600 anni fa, trovata la scorsa estate sul massiccio del Monte Rosa e analizzata nei laboratori Eurac a Bolzano, sarà conservata presso il museo regionale di Scienze naturali 'Efisio Noussan' in una vetrina ad atmosfera modificata.

Si tratta di un "sistema conservativo di ultimissima generazione", ha detto Santa Tutino, dirigente della Struttura biodiversità, sostenibilità e aree naturali protette, in conferenza stampa ad Aosta per illustrare i provvedimenti adottati.

Per vederla esposta all'interno del castello di Saint-Pierre bisognerà attendere il 2024. Nell'ambito di una convenzione di collaborazione scientifica con la Regione, l'istituto di ricerca Eurac Research di Bolzano ha sviluppato due prototipi tecnologici che costituiranno la tecnologia essenziale per la realizzazione della vetrina per il Museo, garantendo un "eccezionale grado di tenuta dei gas nonché la possibilità di mantenere parametri di conservazione per un lungo periodo di tempo".

Tutino ha anticipato l'intenzione di mettere in relazione la scoperta della marmotta, risalente al Neolitico, con l'area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans e il sito archeologico di Vollein. Riaperto dall'autunno scorso, il museo valdostano ha già registrato "oltre 30 mila visitatori". La marmotta era stata trovata dalla guida alpina Corrado Gaspard sulla parete est del Lyskamm, a una quota di 4.300 metri, a seguito dello scioglimento del ghiacciaio.













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