LA PROTESTA

Lite sul terreno, in Val Pusteria contadino getta letame sulla ciclabile 

Sabato gli appassionati delle due ruote hanno trovato la pista “bloccata” tra Rio Pusteria e Vandoies. In un cartello il proprietario parla di contratto d’affitto scaduto e fallita intesa sull’uso dell’area


Fabio De Villa


Rio pusteria. Un gesto forte quello deciso sabato mattina da un contadino di Rio Pusteria che ha riversato del letame fresco sulla pista ciclabile tra gli abitati di Rio Pusteria e Vandoies per protesta, spiegando le sue ragioni su due cartelli con l’eloquente segnale “Stop”. Alla base ci sarebbe un mancato accordo di locazione fra il proprietario del terreno e il Comune competente per il tracciato ciclabile in quella zona, come detto a ridosso del confine tra Rio Pusteria e Vandoies.

Vista la situazione il contadino ha scelto una protesta decisa e i carabinieri si stanno occupando degli accertamenti del caso. A sottolineare il gesto, due cartelli, in italiano e in tedesco, rivolti nelle due direzioni di marcia e infilati nel mucchio del letame, per comunicare la seguente dichiarazione: “Una volta scaduto il contratto di locazione per la pista ciclabile tra il proprietario e il locatario, non è stato possibile trovare un accordo sull’utilizzo del terreno dove passa la pista ciclabile. Per questo motivo, in qualità di proprietario del terreno, mi vedo costretto a riprendere la mia proprietà agricola per la finalità previste”.

A segnalare il letame sulla ciclabile, sono stati alcuni ciclisti che si sono imbattuti in questo insolito blocco (dal caratteristico odore) dovendolo ovviamente aggirare per poter proseguire il loro percorso dall’abitato di Rio Pusteria in direzione di Vandoies. I ciclisti hanno allertato le forze dell’ordine e hanno scattato con i cellulare foto che sono presto rimbalzate sui social network e sono arrivate in paese, dove si è aperto il dibattito fra chi ha preso le difese del contadino e chi invece lo ha criticato per il gesto. Dibattito e fronti opposti anche sui social network. Ora il contadino potrebbe rischiare una segnalazione da parte delle forze dell’ordine.

 













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