il caso

Licenziamento magazzinieri Sait, Sbm presenta il ricorso per 16 persone

Il portavoce Fulvio Flammini: «Lavoratori cacciati con motivazioni contraddittorie e prive di fondamento»



TRENTO. Il Sindacato di base multicategoriale (Sbm) di Trento ha attivato il proprio ufficio legale per ricorrere contro il licenziamento dei 60 magazzinieri del consorzio Sait.

Ieri sera, 30 agosto - informa il sindacato - sono partite 16 impugnazioni di licenziamento di altrettanti lavoratori.

Secondo il portavoce, Fulvio Flammini, «le motivazioni aziendali poste a fondamento della “cacciata” di 60 lavoratori sono in parte contraddittorie ed in parte prive di fondamento, con annesse furbizie giuridiche per aggirare la normativa sulle cessioni di ramo d'azienda, che avrebbero garantito ai dipendenti interessati maggiori tutele normative ed economiche, con il mantenimento di tutti i diritti acquisiti».

Secondo Sbm, le azioni di Sait giustificherebbero anche «una causa da parte dei dipendenti di Movitrento (che lavorano nel magazzino di Trento Nord) per interposizione di manodopera, con richiesta di passaggio alle dipendenze di Sait medesima».

In attesa del pronunciamento dei giudici, Sbm ha annunciato una serie di iniziative di protesta che coinvolgeranno i lavoratori licenziati.













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