il caso

Le farmacie altoatesine e i tamponi low cost: 10 a soli 50 euro

Il presidente dei farmacisti: “Un aiuto ai non vaccinati”. Il direttore dell'Asl Zerzer: “Svendita solo per fare soldi, faremo verificare dai nostri avvocati”



BOLZANO. Dieci tamponi a 50 euro, ovvero 5 euro a test. Meno della metà di quanto costerà – secondo quanto deciso dal governo – un tampone dal 15 ottobre quando il Green Pass diventerà obbligatorio per tutti i lavoratori, ovvero 15 euro (per i minorenni il costo è di 8 euro, gratuito per chi non può vaccinarsi).

E' l'incredibile “pacchetto tamponi” praticato da tre farmacie tra Bolzano e Bassa Atesina, che propongono test antigenici “low cost”. «Offrono - spiega Matteo Bonvicini di Federfarma - “pacchetti” di 10 test a 50 euro, contro i 90/100 euro canonici applicati da chi rispetta la convenzione sottoscritta col Governo».

Una notizia destinata a far discutere proprio nelle ore in cui il governatore altoatesino Arno Kompatscher e il direttore dell'Azienda sanitaria Florian Zerzer rinnovano l'appello a vaccinarsi. Enmtrambi giudicano impensabile che dal 15 ottobre - quando entrerà in vigore l’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro – l'Alto Adige possa infatti rispondere a tutte le richieste di tamponi che arriveranno da parte di chi non è vaccinato e dunque  - per accedere al lavoro - deve avere un tampone valido 48 ore. “Bisognerà coinvolgere aziende e farmacie”, ha detto Kompatscher. 

Zerzer ricorda che a fine novembre 2020 la Provincia di Bolzano è riuscita a testare con lo screening di massa 350 mila persone (pari a circa il 62% della popolazione) ma mettendo in campo più di mille sanitari. “Adesso non ne abbiamo la capacità anche perché si tratta di andare avanti settimane. Impensabile testare più di 100 mila persone 4 volte la settimana».

A proposito del “pacchetto tamponi”, per il presidente dell’Ordine dei farmacisti altoatesini Maximin Liebl, si tratta di un modo per dare una mano ai no vax che pagano solo 5 euro a test.

Zerzer reagisce stupito: «Le farmacie fino ad ora avevano sempre lavorato in rete. Mi stupisce questa svendita di antigenici che mira solo a fare soldi... ma ognuno fa le scelte che crede. Certo faremo verificare la questione dai nostri legali visto che i farmacisti ottengono dall’Asl, gratuitamente, il kit».













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