caso sara pedri

Le criticità nel reparto di ostetricia segnalate già nel 2018. L’assessora Segnana: «Ma ho sempre ricevuto rassicurazioni»

Il caso della ginecologa scomparsa al centro del dibattito politico in consiglio provinciale, l’assessora ha ammesso che «al primo anno di legislatura l'assessorato è stato interessato dell'esistenza di criticità nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Santa Chiara»



TRENTO. «La Giunta Fugatti si è insediata nel novembre 2018», e «al primo anno di legislatura l'assessorato è stato interessato dell'esistenza di criticità nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Santa Chiara». Lo ha detto l'assessora provinciale alla salute Stefania Segnana al termine della sua relazione in Consiglio provinciale.

Criticità - ha proseguito Segnana - legate ad una riorganizzazione che aveva determinato problemi su turni e carichi di lavoro. Segnana ha poi ricordato che il primario, ora rimosso, Saverio Tateo, «era stato nominato direttore dell'area materna infantile nell'ottobre del 2018 allo scadere della scorsa legislatura». L'alto numero di dimissioni nel reparto, 13, sono state segnalate negli anni 2016, 2017, 2018. Tra il 2016 ed il 2020, le dimissioni sono 16, nel 2018 7, 5 cessazioni e 2 mobilità, ha proseguito l'assessora. «Successivamente alla nostra entrata in carica sono arrivate segnalazioni relative ad un clima pesante dal punto di vista lavorativo in quel reparto. Tali questioni sono state puntualmente state poste all'attenzione dell'allora direttore generale Paolo Bordon», ha aggiunto Segnana, ma dopo le verifiche il direttore «mi ha sempre dato rassicurazioni». Una situazione che si è ripetuta con il successore di Bordon, Pier Paolo Benetollo. Questi si è dimesso per aver rinnovato l'incarico al primario ed è stato sostituito dal facente funzione, Antonio Ferro, che lo ha voluto però nel suo attuale gruppo di lavoro.

Altri segnali di criticità nel settembre 2020: l'assessorato aveva infatti organizzato un incontro sul Percorso nascita dopo delle segnalazioni su una possibile modifica che aveva messo in allarme molte ostetriche: «Modifiche che poi non sono state applicate», ha detto Segnana.













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