Una folla commossa e silente ha dato l’addio a Pietro Asson

Mezzolombardo. Sono stati i suoi amici alpini ad accompagnare Pietro Asson all'uscita della chiesa. Alpini che, cappello piumato in testa, hanno voluto essere presenti con una folta delegazione per...



Mezzolombardo. Sono stati i suoi amici alpini ad accompagnare Pietro Asson all'uscita della chiesa. Alpini che, cappello piumato in testa, hanno voluto essere presenti con una folta delegazione per dire addio ad un loro amico che è “andato avanti”. Il capogruppo della sezione Ana di Mezzolombardo, Mariano Concin, ha letto dal pulpito la preghiera dell'alpino.

Il parroco di Mezzolombardo, don Mario, durante la sua omelia ha ricordato lunga battaglia con la malattia affrontata sua malgrado da Pierino Asson, conclusasi martedì scorso con la morte. Una morte che però non deve essere considerata una sconfitta, anche se qualcuno potrebbe pensare lo sia. Sconfitta non è per un credente, e Pietro Asson lo era con convinzione, morire significa iniziare una nuova vita, quella eterna.

Tra i banchi era presente anche il sindaco Christian Girardi a portare l'omaggio del consiglio comunale a un uomo che nelle istituzioni credeva e che alle istituzioni ha dato tanto, sia come consigliere comunale che anche, per due volte nell'arco degli anni e con giunte diverse, come assessore.

ll sindaco Umberto Vanzi lo nominò assessore alla cultura, mentre il sindaco Rodolfo Borga gli affidò il ruolo di assessore all'ambiente e all'agricoltura. La lunga malattia lo aveva allontanato parecchi anni fa dalla vita pubblica, ma la tanta gente presente ha dimostrato che quanto da lui seminato nella vita non è stato dimenticato e sicuramente non sarà dimenticato.

Adesso le sue spoglie mortali riposano nella tomba di famiglia sul Colle San Pietro. M.W.













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