Turbativa d’asta a Cembra: condannati  

Otto mesi all’ex sindaco, all’ex assessore Paolazzi e a due esponenti della Pyro-Max per l’impianto di cogenerazione



TRENTO. Otto mesi, pena sospesa, per turbativa d’asta. Questa la sentenza emessa ieri dal tribunale di Trento nei confronti dell’ex sindaco di Cembra, Antonietta Nardin, dell’ ex assessore ai lavori pubblici Giovanna Paolazzi e degli altri due imputati nel procedimento per turbativa d’asta finiti in giudizio, Andrea Bassetti e Roberto Mazzolini, rappresentanti della ditta Pyro-Max a cui fu commissionata la realizzazione di un impianto a biomassa in zona Campagna Rasa. Secondo l’accusa, le ex amministratrici comunali di Cembra, Nardin e Paolazzi, Mazzolini in qualità di amministratore unico della Pyro-Max e Bassetti, quale rappresentante della stessa società, avrebbero interferito nel procedimento di assegnazione dei lavori dell’impianto, concordando l’affidamento dell’opera alla Pyro-Max. L’ex sindaco Nardin si dice serena, benché sorpresa dell’esito della sentenza: «Ho agito sempre con correttezza, nel rispetto della normativa e sempre guidata dagli uffici comunali, che si sono espressi favorevolmente su tutto l’iter procedimentale per la realizzazione dell’impianto di cogenerazione. La normativa ci avrebbe consentito di fare l’affido a trattativa privata diretta, invece abbiamo comunque voluto fare una gara, proprio per tutelare il più possibile l’interesse della Pubblica amministrazione. Alla gara abbiamo invitato primarie ditte nel settore. Ciononostante – conclude l’ex sindaco- prendo atto della sentenza, che va rispettata». Attese le motivazioni, scontato il ricorso in appello. I fatti contestati risalgono al 2012. Nardin è stata sindaco di Cembra dal 17 maggio 2010 al 31 dicembre 2015. L’impianto venne consegnato nel 2014, da allora è in funzione. Il primo gennaio del 2016, in seguito alla fusione, nacque il comune di Cembra Lisignago. Il procedimento penale di cui ieri c’è stata la sentenza riguarda la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica nella zona di Campagna Rasa. L’accusa formulata dal pm verteva sul fatto che Nardin e Paolazzi con mezzi fraudolenti, avrebbero turbato la procedura di affidamento dei lavori per la realizzazione dell’impianto, agevolandone l’aggiudicazione alla ditta Pyro-Max, in concorso con i suoi rappresentanti; Mazzolini in qualità di amministratore unico e rappresentante della società e Bassetti, agente della Pyro-Max, incaricato di tenere i rapporti con il Comune. La contestazione era stata molto articolata. Andava dall’agevolazione dell’impresa, ad un accordo preventivo con la stessa, ad asserite pressioni alla commissione di gara, che potrebbero essere contenute o meno nelle motivazioni della sentenza. Su questa vicenda pesa anche la liquidazione del danno in separata sede. In sospeso anche il giudizio civile tra Pyro-Max e Comune, per un adempimento contrattuale ed un giudizio contabile, che vedono sotto accusa la ex sindaca e l’ex assessore per danno erariale. (f.q.)















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