Storie “diverse” per bambini, è polemica 

Lavis, Lega e Civica insorgono per la lettura di libri “consigliati” dalla biblioteca e per il logo del Dolomiti Pride in locandina


di Daniele Erler


LAVIS. C’è Girella la pipistrella che insegna che si può guardare il mondo in maniera diversa: dal sotto in su. Ci sono i “cinque malfatti”, animali dalle sembianze strane, ma va bene così: sono diversi e questo è tutto. Una scimmia ha perso la mamma e nel cercarla scopre che ci sono tanti animali diversi da lei (elefanti, serpenti e ragni). C’è un piccolo uovo che – prima ancora di nascere – parte per un viaggio alla scoperta delle varie famiglie possibili: tutte belle, si scopre, quando c’è l’amore. “Piccolo uovo aveva conosciuto tanti tipi di famiglie: tutte sembravano un bel posto dove crescere”.

La polemica a Lavis parte da queste storie: da alcuni libri per bambini, letti pubblicamente da alcune volontarie martedì sera, in un incontro organizzato nella libreria dall’associazione Lavistaperta e da La pulce d’acqua, con la consulenza (solo bibliografica) della Biblioteca comunale. Sulla locandina dell’evento svetta la scritta “Dolomiti pride”, la manifestazione dell’orgoglio omosessuale che si tiene a Trento in questi giorni. Le opposizioni - Lega e Lavis Civica - insorgono e firmano un’interrogazione. Cosa c’entra la biblioteca di Lavis in tutto questo? Che ruolo ha avuto il Comune di Lavis? E soprattutto: possono dei libri essere pericolosi? «È difficile – scrivono nell’interrogazione – che almeno la fascia dei bimbi più piccoli possa comprendere la reale portata dell’argomento». «A parere nostro – si legge ancora – rimane centrale il ruolo della famiglia, che deve occuparsi di educare al rispetto della diversità. L’iniziativa autonoma delle lettrici improvvisate, anche se sono preparate per la lettura, non assegna loro titoli per educare alla differenza di genere». Fino all’estrema conseguenza: secondo Lega e Civica questa è un’iniziativa «pericolosa»: «Si tratta di irrompere nel pensiero morale dei bambini e questo è totalmente condannabile, soprattutto se ciò fosse guidato da persone incompetenti che si improvvisano psicologi – scrivono –. Si tratta di convincere i bambini che il genere non conta, che è normale essere diversi, che la diversità sessuale arricchisce. Sembra quasi che sia meglio essere diversi, quando è vero che se tutti fossimo così l’estinzione della specie avverrebbe in pochissimo tempo». Toni che ricordano quelli del neo ministro alla famiglia, il leghista Lorenzo Fontana, che ha dichiarato che le famiglie arcobaleno non esistono.

Roshanthi Nicolò di Lavistaperta è una delle lettrici e non ci sta a passare per la corruttrice dei costumi morali dei bambini lavisani. «Macché, è una polemica assurda», dice e tira fuori l’elenco dei libri letti: “I cinque malfatti”, “Dov’è la mia mamma?”, “Gisella pipistrella”, “Posso entrare nel tuo club?”, “La gallina che aveva il mal di denti”, “Piccolo uovo”, e avanti con altri titoli di questo tenore, chi vuole farsi un’idea li trova facilmente anche su YouTube. «Sono tutti albi illustrati adatti ai bambini di questa età – spiega – trattano l’argomento della diversità, ma non sono tecnici sull’omogenitorialità, perché è un tema che non ci siamo sentiti di affrontare, proprio per evitare strumentalizzazioni». «Ma soprattutto sulla locandina il logo del “Dolomiti pride” è molto chiaro», dice. In altre parole: i genitori che portano i loro figli scelgono di farlo, non c’è nulla di segreto. E infatti, fra la ventina di bambini presenti martedì sera in libreria, c’è stato il consueto divertimento. Nessun genitore si è lamentato pubblicamente. Lo fanno ora in Consiglio comunale leghisti e civici. Anche perché non ritengono chiaro il ruolo avuto dalla biblioteca. «Ci hanno solo dato una mano nella stesura della bibliografia – spiega Roshanthi – è stata una consulenza, tutto qui».













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