Roveré della Luna in lutto è morto Mario Tomasini 

È stato sindaco del Comune per quasi 28 anni consecutivi. L’Upt lo ricorda come «democristiano di razza, politico capace di stare da davvero vicino alla gente»



ROVERÉ DELLA LUNA. È stato uno dei sindaci più longevi del Trentino, e probabilmente di tutta Italia. Mario Tomasini se ne è andato ieri all’età di 74 anni. È stato primo cittadino di Roveré della Luna, paese in cui era nato il 18 dicembre 1943, dal febbraio del 1983 alla scadenza del mandato nel 2010, senza soluzione di continuità. Quasi 28 anni dedicati al bene del suo paese e dei suoi concittadini, che dopo averlo scelto per tanto tempo come loro guida politica e amministrativa, ora non possono che piangerlo. Tomasini, che tutte le volte che si è candidato - senza mai rinunciare a mettere nel simbolo della sua lista lo scudo crociato simbolo della Dc (di cui era stato segretario comunale negli anni Sessanta) - ha sempre sbaragliato gli avversari con il 60 o 70 per cento dei voti, era un uomo che si dedicava a tempo pieno e con impegno al compito che gli era stato affidato attraverso le consultazioni elettorali.

Quando glielo chiedevano, era orgoglioso di elencare le cose che aveva fatto, i progetti realizzati a Roveré della Luna, dal palazzetto per lo sport alla ristrutturazione della scuola materna e del municipio... Non si tirava indietro neanche quando qualcuno intavolava gli argomenti “scomodi”, come la battaglia scatenatasi con i contadini sul prezzo a base d’asta per la concessione dei 27 ettari di vigneto pregiato, uso civico, di proprietà del Comune. Oppure sul terreno comunale venduto alla Trentinalatte a “prezzo politico” purché salvasse i 160 posti di lavoro, provvedimento che gli costò pure una denuncia alla Corte dei Conti. Anche quella volta ne uscì a testa alta.

Alla notizia della sua morte i consiglieri provinciali dell’Upt Gianpiero Passamani, Pietro De Godenz e Mario Tonina e gli assessori Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini hanno diffuso una nota in cui esprimono il loro cordoglio per la scomparsa “di un democristiano di razza e grande uomo e politico trentino”. “Mario ha segnato un’intera epoca nella sua comunità, segretario Dc del suo Comune a soli venti anni è stato per ben 40 anni in Consiglio comunale e per quasi 28, dal 1983 al 2010, Sindaco. Solo la legge sul limite dei mandati ha posto fine alla sua carriera di amministratore, alla quale ha dato importanza anche a livello provinciale, eletto nel Consiglio delle Autonomie e divenuto quindi membro del Consiglio di amministrazione del Consorzio dei Comuni”.

“Con Mario ci lascia il prototipo del grande politico democratico cristiano, diretto, caparbio e competente, capace di stare davvero vicino alla gente, sempre pronto a spendersi per le necessità dei suoi concittadini, diventando un punto di riferimento imprescindibile per tutta la Comunità: ci mancherà molto e faremo tesoro del suo mirabile esempio. A Mario - conclude il gruppo consiliare ell’Upt - vanno oggi le nostre preghiere e alla Sua famiglia esprimiamo la nostra sentita vicinanza. Ciao Mario, e grazie di tutto».













Scuola & Ricerca

In primo piano