Quest’anno a Vòlti alla Luna si festeggiano due centenari 

Un’edizione speciale. Con la Pro loco all’organizzazione della manifestazione partecipano  la cantina sociale e la filodrammatica, le due realtà secolari di Roveré della Luna 


DANIELE ERLER


Roveré della luna. È un anno particolare per Roveré della Luna: ci sono una serie di anniversari da festeggiare. Lo si farà il weekend che va dal 28 al 30 di giugno. È quello di “Vòlti alla luna”, la manifestazione più importante di inizio estate in Rotaliana: compie i 18 anni e diventa maggiorenne, proprio come la Pro loco del paese, rifondata appunto 18 anni fa. Ma il 2019 è anche l’anniversario della fondazione della cantina sociale e della filodrammatica: in entrambi i casi gli anni da festeggiare sono invece addirittura 100.

Con chef Rubio

La vera novità di quest’anno è proprio questa. La coincidenza con tanti anniversari ha permesso l’allargamento delle iniziative. Per la prima volta “Volti alla luna” non è organizzato solo da Comune e da Pro loco, ma c’è la partecipazione attiva anche della cantina sociale. «Abbiamo voluto metterci del nostro, con l’intento di creare qualcosa a favore della nostra comunità», spiega il direttore Corrado Gallo. Ci sarà una mostra dedicata al centenario e la domenica un concerto jazz con le atmosfere degli anni Venti: una sorta di viaggio nel tempo, per tornare agli anni della fondazione della cantina. Ma forse il momento più importante sarà sabato 29, dalle 16.30 alle 19. A Roveré della Luna arriverà chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini. È un personaggio molto amato dai giovani ed è il protagonista di diverse trasmissioni televisive. «Abbiamo voluto lui per due motivi principali – spiega Gallo – da una parte per la sua valenza mediatica, che ci permetterà di attirare più visitatori. Dall’altra per la sua inclinazione a valorizzare i prodotti del territorio».

L’impegno dei paesani

In questo modo, “Volti alla Luna” punta ad aumentare ancora di più la sua capacità attrattiva. Sembra incredibile per un paese di 1600 abitanti, sul confine con l’Alto Adige: ma, con piccoli passi ogni anno, questo evento è diventato ormai di valenza provinciale.

«L’idea è di recuperare la tradizione delle feste dei portoni, tipiche dell’Alto Adige – spiega Marco Gruber, presidente della Pro loco – ci sono due palchi coperti: uno in piazza Unità d’Italia e l’altro in piazza Bronzetti. Nel mezzo c’è una festa di quasi 4.000 metri quadri». Il tutto è possibile grazie all’impegno di circa 200 volontari: «Le associazioni quest’anno hanno fatto un passo ulteriore, formandosi per garantire al massimo la sicurezza dell’evento», spiega il sindaco Luca Ferrai.















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