Porfido, ok ai livelli minimi estrattivi 

Albiano, il consiglio comunale ha adottato le novità della legge provinciale che rivede anche i limiti occupazionali


di Fernando Valcanover


ALBIANO . La seduta consiliare del 31 ottobre è stata dedicata prevalentemente alle importanti deliberazioni riguardanti il settore estrattivo. Tra queste spicca il recepimento delle previsioni della legge provinciale 1/ 2017. Sui temi sono intervenuti il sindaco Erna Pisetta, la responsabile del settore cave Maria Luisa Offer, che ha predisposto un comunicato, e l’assessore Giuliano Ravanelli. Sul recepimento della nuova legge provinciale il Comune ha sentito la Provincia, i sindacati, gli imprenditori e il parere dell'avvocato Maria Agostina Cabiddu, in merito alle questioni delle percentuali minime obbligatorie di lavorazione diretta del grezzo e sui livelli occupazionali.

Sulla prima si è adeguato alle indicazioni provinciali modificando le proprie 36 delibere del settembre 2011, in attuazione dell'art. 33 della Legge cave, che fissavano la durata delle concessioni in base al meccanismo “premiale”. Nel 2011 per tutte le concessioni vigenti, rilasciate “senza scadenza", erano stati fissati i termini massimi di durata in adeguamento alla legge provinciale 7/2006, individuando una durata massima di 18 anni, che però non venivano assicurati a tutti in automatico, ma condizionati a dei requisiti da acquisire, come se si trattasse di un premio, tra cui quello della lavorazione diretta dell'80% del grezzo da raggiungere entro il febbraio 2014, pena la scadenza della concessione. L’Antitrust aveva bocciato i provvedimenti sottolineando l'anticoncorrenzialità di un vincolo imposto ai soli concessionari del Comune di Albiano e non a quelli degli altri comuni interessati all’attività porfirica. Adesso che la legge provinciale ha fissato la stessa soglia dell'80% di lavorazione diretta del grezzo per tutti i comuni come regola generale per tutte le concessioni di porfido del Trentino, con l’obbligo dell’entrata in vigore gradualmente a partire dal 2019 con il 50%, per arrivare a regime nel 2021, Albiano ha deciso di allinearsi alle tempistiche, rivedendo la complessa costruzione “premiale”, anche perché priva di effetto per la mancanza di strumenti di controllo. Strumenti di cui invece la legge provinciale e la delibera 882/2017 dotano ora il Comune. Albiano ha così stabilito di modificare le delibere del 2011 nella parte dove collegavano la durata della concessione alla lavorazione diretta dell'80% a partire dal 2014, stabilendo che i concessionari saranno obbligati a lavorare con propri dipendenti, come quelli dei comuni trentini dell’attività estrattiva, una percentuale di materiale grezzo pari almeno al 50%, calcolato su base annua per il periodo 1° gennaio 2019 - 31 dicembre 2020, e di almeno l’80% dal 1 gennaio 2021 fino alla scadenza della concessione. È stato mantenuto fermo il meccanismo “premiale” del 2011 delle aggregazioni tra imprese, subordinate alla partecipazione a Fondazione “Il Porfido oggi e domani” e a enti della filiera e del Museo comunale.













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