«No, non mi ricandido sindaco» 

La decisione ufficiale. L’attuale primo cittadino di Lavis, Andrea Brugnara, tiene fede alla promessa e lascia dopo un mandato in Municipio «In questi cinque anni ho vissuto un’esperienza molto positiva». Con una convinzione: «L’attuale alleanza di governo dovrebbe sopravvivere»


DANIELE ERLER


Lavis. Comunque vada, fra sei mesi a Lavis ci sarà una novità in municipio. Perché Andrea Brugnara ieri ha messo fine a qualsiasi possibile retroscena: il prossimo maggio non si ricandiderà come sindaco. «In questi cinque anni ho vissuto un’esperienza molto positiva, ma ora sono molto stanco. Mi ritiro perché vorrei riposare un po’ e concentrarmi su altri aspetti importanti della mia vita. Fin da subito avevo detto che avrei fatto il sindaco solo per un mandato. Resto coerente. Se guardo indietro, non c’è stato mai un attimo in cui ho pensato di cambiare idea».

Di fatto, così il sindaco dà il via alla lunga rincorsa che porterà al voto di maggio, in cerca di un suo sostituto. Con una convinzione: secondo lui, a Lavis dovrebbe essere mantenuta l’attuale alleanza al governo, quella fra Patt, Pd e ViviLavis. Con la possibilità, semmai, di allargarla ulteriormente, senza cedere alla tentazione di una rottura, per seguire magari i consensi della Lega.

«Io faccio parte di un partito, il Patt, che ha in mano l’ago della bilancia: spostandosi da una parte o dall’altra può decidere la vittoria finale. In questi cinque anni abbiamo già tracciato una strada, ora serve trovare la persona giusta al mio posto, senza cambiare percorso. Per questo ho chiesto al Patt che valuti l’opportunità di continuare questa esperienza con la stessa coalizione. Anche perché, come si dice, “squadra che vince non si cambia”. Semmai penso che ci potrebbe essere un ulteriore allargamento, anche al di fuori della maggioranza. Penso alle civiche, ma anche ai Cinque stelle. Anche fra le minoranze ci sono capacità importanti».

Candidato, ma non sindaco

In realtà quello di Brugnara non è un ritiro in tutto per tutto. «Continuerò a fare politica e resterò attivo nell’associazionismo: ci tengo ad essere presente per il mio paese», spiega. Potrebbe candidarsi a sostegno di un altro sindaco? «Sì, ho dato questa disponibilità al mio partito», risponde Brugnara. Anche per fare l’assessore? «Questo è decisamente prematuro. Semmai se ne parlerà più avanti».

Anche perché non c’è ancora un accordo su un possibile candidato sindaco che possa prendere il suo posto. «Io credo che ci siano persone capaci in questa giunta e in questa maggioranza - dice Brugnara -. Penso a Luca Paolazzi. A Daniele Donati. Isabella Caracristi. Andrea Fabbro. Marco Perli. Potrebbero essere tutti buoni sindaci. Io credo che la politica, soprattutto in un paese, debba essere intesa come un impegno civico più che un mestiere. Un cambiamento della persona al vertice è importante».

In cerca di un accordo

Cinque anni fa Brugnara stravinse con il 62,4 per cento delle preferenze. Da allora però è cambiato il contesto, sia provinciale sia nazionale.

«Ma io penso che la gente ci riconosca il lavoro che abbiamo fatto. La gente si è accorta che il paese è cambiato: se non ci sarà un harakiri politico, possiamo vincere senza problemi. Anche il candidato sindaco pesa: ma persone valide ce ne sono tante. Ora spero che i partiti si confrontino sui contenuti e trovino un accordo».













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