la storia

Nave San Rocco: “Vivo con mio figlio in una casa dove scende l’acqua dal soffitto”

La separazione dal marito ha fatto sì che la donna sia rimasta a vivere in un alloggio non idonea ad essere abitato e pignorato


di Daniele Peretti


NAVE SAN ROCCO. Quella di Maria (nome di fantasia) è una storia che perfino difficile raccontare, ma che soprattutto in una società che si dice civile non dovrebbe nemmeno succedere. Tutto crolla con una separazione che arriva dopo 26 anni di matrimonio, quando la donna di Nave San Rocco si trova da sola con due figli da crescere. Il suo racconto: “Nel 2004 avevamo comprato questa casa con l'intenzione di abbatterla e ricostruirla, ma poi il mio ex marito decise di fare solo degli interventi minimi. Oggi la casa è pignorata con un atto del Tribunale di Bolzano e della proprietà non so più nulla e nessuno si è fatto vivo”.

Nel video che ha diffuso (qui sopra un fermo immagine), le piove in casa: “Esatto, prima in cucina e poi in camera di mio figlio che ora dorme con me. Nell'agosto di quest'anno un forte vento ha sollevato le tegole e rotto l'antenna della televisione. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco del paese che hanno sistemato alla meglio, certificando però che la casa non era più idonea ad essere abitata ed il loro verbale è stato mandato anche al Tribunale di Bolzano. Non solo, ma hanno pure dichiarato che il tetto non è in condizioni di reggere il peso della neve”.

In queste condizioni dovrebbe aver diritto ad un'abitazione alternativa? “Sono al decimo posto della graduatoria Itea ed al quinto di quella del Comune di Mezzolombardo. Il 24 settembre sono stata ricevuta dal sindaco di Terre d’Adige al quale ho portato anche il verbale dei Vigili del Fuoco; sarebbero stati interessati anche gli altri sindaci della Rotaliana, ma a tutt'oggi sono state solo promesse”.

Adesso di cosa avrebbe bisogno? “Di una nuova casa dove poter vivere con dignità insieme ai miei figli: la ragazza è andata a convivere col suo moroso, mentre il ragazzo è rimasto con me. I pellets che mi sono rimasti li uso per avere l'acqua calda ed è per questo che per tutto lo scorso inverno siamo rimasti senza riscaldamento”.

Lavora? “Quest’anno tramite il Progettone ho trovato un lavoro. La scorsa settimana ho avuto un crollo fisico ed adesso sono in malattia. In più il mio ex per i figli dà 600 euro, 300 li do a mia figlia perché in realtà sono suoi ed altrettanti per mia figlio”.

In queste condizioni è molto difficile tirare avanti, dove trova la forza? “Nella volontà di riuscire a dare una dignità ai miei figli. Poi non voglio credere che non ci sia nessuno che mi possa dare una mano, se non a me almeno ai miei figli”.

Adesso la situazione in casa com’è? “Ho sette gradi con tanta muffa ed avrei bisogno di riscaldare per provare ad asciugare, ma fino a quando non smette di piovere ci sarà l'acqua che cade dai soffitti, in attesa della neve che potrebbe far crollare tutto: allora dove andremo? Sempre che non ci rimaniamo sotto ed allora toglieremo il disturbo”.













Scuola & Ricerca

In primo piano