Lavis, sei mesi per capire come rigenerare il Pristol 

Percorso partecipativo. Sarà un’azienda di Padova, la Articolo 21 Consulting, a coordinare questa prima fase: sopralluoghi, focus group, interviste, soggetti da coinvolgere, seminari


DANIELE ERLER


Lavis. Sarà l’Articolo 21 Consulting – un’azienda di Padova che ha una sede distaccata a Torcegno – ad occuparsi della riqualificazione urbana del Pristol a Lavis: l’incarico è stato assegnato dalla giunta comunale, nell’ultima seduta.

Non sarà per ora un intervento urbanistico: non bisogna aspettarsi il rifacimento delle strade o la costruzione di qualche opera. Sarà un “percorso partecipativo”, finanziato dalla Provincia: una sorta di grande studio che coinvolgerà anche chi vive nel quartiere. Con l’intento di capire quali sono i problemi del Pristol. E soprattutto come fare per risolverli.

Il progetto

Questa zona del paese, la più antica, è forse anche una delle più affascinanti. È un insieme di stretti vicoli che si arrampicano sul colle che sovrasta Lavis. Ancora oggi ci sono alcune delle case storiche del paese. Ma negli ultimi anni il quartiere si sta spopolando e in un certo senso sta perdendo la sua anima. Vivere qui non è facile, anche solo perché ci sono pochi parcheggi.

In cerca di idee

Il “processo partecipativo” durerà sei mesi e cercherà di capire come rigenerare il Pristol. Ma in che modo? Le risposte si trovano nel progetto che indica tre obiettivi principali: «la rigenerazione urbana e la riqualificazione architettonica, il rafforzamento delle reti di comunità e la ricostruzione di una memoria collettiva».

I soggetti

Sarà formato un “tavolo di regia” composto da una parte della giunta – il vicesindaco Luca Paolazzi e gli assessori Franco Castellan e Andrea Fabbro –, da tre tecnici comunali e da due consulenti. Una prima fase sarà conoscitiva: ci saranno dei sopralluoghi per capire quali sono i luoghi “chiave” che potrebbero essere riqualificati e quali sono gli interventi già programmati. Saranno poi individuati i soggetti da coinvolgere: i residenti, i proprietari degli immobili, le associazioni, i negozianti, la parrocchia di Lavis, le scuole e i “testimoni del territorio”, come gli anziani che fanno da memoria storica.

La mappa di comunità

L’iniziativa sarà promossa in internet, con locandine e un banchetto al mercato, ma anche con interviste mirate ai testimoni.

Saranno stampate 2.000 cartoline degli angoli più suggestivi del Pristol, da distribuire nei luoghi pubblici. Sarà coinvolta la scuola primaria e saranno organizzati dei “focus group” aperti alla cittadinanza e ai residenti in particolare. Ci saranno due seminari scientifici sul tema della rigenerazione urbana. Saranno organizzati laboratori e passeggiate di quartiere, con l’obiettivo di costruire una “mappa di comunità”.

L’intento è di avere una «rappresentazione identitaria del quartiere, con i luoghi che dovrebbero essere riqualificati e quelli che invece andrebbero mantenuti», con l’indicazione delle priorità. Alla fine, il tutto sarà condiviso in un incontro pubblico. L’amministrazione avrà così uno strumento innovativo, per decidere quali lavori finanziare.















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