Lavis, principio d’incendio in casa dell’accumulatore 

Allarme in centro. I vigili del fuoco hanno lavorato ore per bonificare il sottotetto e m ettere  in sicurezza la canna fumaria. Sembra che nella stufa sia stata bruciata una piccola discarica


DANIELE ERLER


Lavis. Era qualche giorno che in pieno centro storico a Lavis si sentiva uno strano odore. Ieri mattina, intorno alle 10, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco volontari. Dal camino di una casa uscivano delle piccole fiamme e molto fumo. C’era il timore che il fuoco potesse trasformarsi in un incendio. Se avesse poi intaccato il tetto, ora staremmo raccontando una storia decisamente diversa.

Pericolo scampato

In realtà, il vento da solo ha fermato quasi subito la piccola combustione in atto. Quando i vigili del fuoco sono intervenuti e si sono arrampicati sul tetto, non c’era più nessun pericolo immediato. Sono servite però ore di lavoro per bonificare il sottotetto e mettere in sicurezza la canna fumaria. Anche per evitare ulteriori rischi. Soprattutto, sono stati fatti tutti i rilievi del caso: anche perché – sostengono i vicini di casa – il problema non è solo il pericolo scampato dell’incendio, ma quello che in quella canna fumaria veniva bruciato.

Immondizia accumulata

Facciamo un passo indietro. La casa si trova appunto in pieno centro storico, praticamente dietro al municipio, con accesso da via Damiano Chiesa. Al piano superiore, fino a poche settimane fa, viveva una persona molto conosciuta a Lavis. Era però noto anche per la sua fragilità e per questo era seguito da un amministratore di sostegno. A fine dicembre, ha avuto un malore proprio sulle scale di casa. Non ce l’ha fatta: purtroppo, nel giro di poco è morto. Quando ancora era in vita, aveva la particolarità di girare per il paese di Lavis e di raccogliere i piccoli rifiuti lasciati nelle strade. Mozziconi di sigarette, cartacce e bottigliette di plastica. Nel tempo, i rifiuti erano stati accumulati dentro casa, come una piccola discarica domestica.

Inceneritore domestico

Al momento della morte, si è presentato il problema di cosa fare di quei rifiuti. I vicini sostengono che il proprietario di casa avrebbe semplicemente deciso di bruciare tutto, trasformando la stufa di casa in una sorta di piccolo inceneritore. Per questo motivo nei giorni scorsi qualcuno si sarebbe rivolto anche ai carabinieri, anche se al momento non sarebbe stata formalizzata alcuna denuncia. Ovviamente questa è solo una versione dei fatti, sostenuta però a gran voce, ieri, da tutto il vicinato. Forse proprio i rilievi fatti ieri permetteranno nei prossimi giorni di vederci chiaro. Quello che sembra certo è che nei giorni scorsi la canna fumaria è stata sottoposta a uno sforzo maggiore rispetto al solito. I vicini si sono accorti del forte odore, come di plastica bruciata. Ieri mattina hanno visto il fuoco uscire dal camino e hanno capito che non c’era più tempo da perdere. Anche perché, qui, le case sono molto vicine fra loro. Se uno dei tetti avesse poi preso fuoco, le conseguenze avrebbero potuto essere molto gravi.

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