cavedine - l’iniziativa a km 0 

La pagnotta di una volta rivive sulle tavole

CAVEDINE. È notizia di queste settimane che nei negozi della valle di Cavedine si trova una nuova specialità di pane: “la pagnotta”. Non si tratta solamente di un nuovo formato, ma fa parte di una...



CAVEDINE. È notizia di queste settimane che nei negozi della valle di Cavedine si trova una nuova specialità di pane: “la pagnotta”. Non si tratta solamente di un nuovo formato, ma fa parte di una nuova linea di prodotti con farina macinata a pietra dall’azienda “Tecchiolli”. Non è pubblicità, ma un progetto partito ancora nel 2012 con l’obiettivo di riportare la coltivazione del frumento in valle per la realizzazione di pane ed altri prodotti a “km 0” e che si qualifica come prima esperienza in Trentino, riconosciuta con una menzione speciale dalla giuria del “premio Artigiano 2015” della Provincia autonoma di Trento. Infatti è ormai da alcuni anni, che per iniziativa di Silvano Bridarolli il mitico presidente dell’Asuc Laguna Mustè, è stata introdotta e poi ampliata la pratica per la reintroduzione della coltivazione del frumento nel rispetto dell’antica tradizione contadina dal momento che fino agli anni 80 costituiva una delle colture più diffuse almeno nella parte medio-alta della valle.

Questa iniziativa, che ha lo scopo di produrre del frumento biologico secondo i metodi dei nostri nonni, mediante l’utilizzo di una qualità di semente selezionata (“Pastore” e “Bologna”) resistente alle malattie e che ben si adatta alle caratteristiche ambientali della zona e mediante l’acquisto di appositi macchinari agricoli - ha trovato poi la collaborazione del panificio Tecchiolli per completare la filiera di questo prodotto della terra ed arrivare alla produzione del pane rustico di una volta, impegnandosi innanzitutto a remunerare i conferitori di questo tipo di frumento con un prezzo più adeguato, dati i maggiori costi dovuti ad una produzione limitata e tradizionale, ma soprattutto facendo degli investimenti come l’acquisto in Austria di un mulino con macine di pietra per la macinazione del frumento.

La curiosità dell’evento aveva spinto alcuni anni fa la scuola media di Cavedine ad approfondire l’argomento, visitando il panificio di Cavedine e seguendo le attente fasi della lavorazione del pane con riferimento alle antiche metodiche tradizionali per portare in tavola un pane autoctono con tutte le caratteristiche dell’ormai superata civiltà contadina. (m.b.)













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