La fusione S.Michele-Faedo per 189 persone è un lutto 

Dissenso lugubre. Negli spazi dedicati ai necrologi sono comparsi annunci della “morte” del  piccolo comune rotaliano. C’è anche chi si lamenta della sparizione di Faedo dagli indirizzi postali


Marco Weber


San michele all'adige. Un cartello funebre per commemorare polemicamente la “morte” del comune di Faedo. Questo è quello che gli abitanti del piccolo borgo, dal primo gennaio diventato frazione di San Michele all'Adige, hanno trovato sulle bacheche riservate agli annunci funebri. Un gesto alquanto pesante per rendere visibile a tutti il forte dissenso di una parte dei residenti contro la fusione per incorporazione, frutto di un referendum, del comune di Faedo nel comune di San Michele all'Adige. Il manifesto funebre parla di una morte “dopo lunga malattia e mancato affetto dei suoi cittadini”. A darne il “triste annuncio” sono “189 persone che hanno combattuto contro l'ignoranza, l'indifferenza e il solo dio denaro, cancellando la memoria di un'intera comunità millenaria”.

Il riferimento è chiaro: sono stati 189 gli abitanti di Faedo che sulle schede del referendum hanno messo la x sul no. Una parte minoritaria ma consistente dei votanti. Un gruppo di persone che evidentemente non si danno per vinte, anche se è difficile immaginare che tutti quanti i dissidenti abbiano partecipato alla realizzazione del manifesto funebre. Su Facebook nei giorni scorsi c'era chi si lamentava, dopo aver ricevuto la lettera dagli uffici comunali riguardante la nuova toponomastica, perché il nome Faedo dal primo gennaio è sparito dagli indirizzi postali. Fatto definito come una grave perdita d'identità.

D'altronde che il passaggio fosse indolore non se lo aspettava nessuno, anche se un manifesto così pesante e polemico va oltre il sentire dei più.

Non si tratta peraltro dell'unica fusione di comuni trentini, altre fusioni hanno preceduto questa. Anche in Rotaliana, dove Nave San Rocco e Zambana fondendosi hanno dato vita al nuovo comune di Terre d'Adige. Inoltre il numero esiguo degli abitanti del borgo fagitano non giocava a favore della sopravvivenza in autonomia di questo municipio. Necessità burocratiche concrete, ovvero di bilancio, hanno avuto la meglio. Con un referendum che, comunque, ha avallato l'operazione. Il manifesto ovviamente non è piaciuto a tutti e qualcuno lo ha palesato pubblicamente. Sempre su Facebook si trova un lungo pensiero di rammarico, anche questo scritto da una cittadina di Faedo, per il pesante attacco che una parte di residenti, quelli che hanno votato no, rivolge all'altra parte “colpevole” di aver votato sì.

Mentre le polemiche si snodano, la burocrazia fa il suo dovere. Dal primo gennaio i due consigli comunali sono decaduti. La gestione ordinaria è in mano al commissario, aspettando il voto a comunità unite che si svolgerà il prossimo 3 maggio. Da lì in poi San Michele all'Adige e Faedo avranno un unico sindaco, un'unica giunta e un unico consiglio comunale. Per dovere di cronaca precisiamo che domenica 3 maggio 2020 è sui manifesti indicato quale giorno del “funerale”. Il morto (serve precisarlo?) è Faedo.















Scuola & Ricerca

In primo piano