In un libro la storia delle Regole di Faedo e di Giovo 

Scritto da Viviana Brugnara e Stefano Fontana, racconta la gestione dei boschi e del legname a partire dal 1145


di Anna Tava


FAEDO. Il castello di Königsberg ha accolto mercoledì scorso la presentazione del libro scritto da una famiglia che ha riunito in un libro la storia di due comunità, Giovo e Faedo, e che da un grande dolore ha saputo costruire qualcosa per gli altri. Il libro “De li loro gazi e boschi” è infatti dedicato a Giacomo, figlio degli autori Viviana Brugnara e Stefano Fontana, perso dieci anni fa alla nascita; per questo la scelta di destinare parte del ricavato del libro al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Santa Chiara di Trento.

Il volume, 162 pagine a colori, ricco di immagini e graficamente curato, racconta la gestione dei boschi e del legname da parte delle comunità di Giogo e Faedo a partire dal 1145, quando dal patrimonio boschivo dipendeva la sopravvivenza.

Il volume è stato patrocinato, oltre che dai due Comuni, anche dalla Provincia autonoma di Trento, riconoscendone il valore di documento storico. La sua composizione ha richiesto infatti la consultazione di numerosi materiali catastali, delle antiche Carte di Regola, la lettura degli scritti di padre Remo Stenico, cultore di storia locale e archivista, oltre a ricerche sul territorio boschivo, dove i cippi ancora definiscono i confini. Questo è stato compito di Stefano, nato a Faedo e guardia forestale per la zona di Giovo, che conosce palmo a palmo come i “Saltari” di un tempo, figura tipica narrata nel libro.

Viviana, che è nata a Giovo ed è vicesindaco di Faedo, si è occupata della ricerca, della scrittura dei testi e della composizione grafica del libro, in collaborazione con Daniele Patton delle Grafiche Avisio, di Lavis. Infine, la figlia Aurora ha contribuito scrivendo e illustrando una fiaba ambientata nel bosco.

Emerge nel libro il valore dell’autonomia, della responsabilità che la gente trentina ha espresso fin dai tempi antichi, amministrando terre e boschi con uno sguardo al presente e uno al futuro. I gazi, ad esempio, erano aree protette dentro cui non era permesso né cacciare né far legna, perché erano tutelate a favore delle generazioni successive e per mantenere un equilibrio nella flora e nella fauna. Il presidente Ugo Rossi, presente alla serata insieme ai sindaci e al primario del reparto ospedaliero, ha sottolineato in particolare questo aspetto, oltre a ringraziare la coppia per questo impegno: «Le Regole furono una scuola di responsabilità e di autogoverno, fattori su cui ancora oggi si basa la nostra Autonomia speciale».

La coppia Brugnara-Fontana con la figlia e i rispettivi genitori, ha emozionato il numeroso pubblico che ha riempito la sala e poi la corte del castello, gentilmente aperto per l’occasione dai proprietari, la famiglia Schmidt, di Merano. «Questa coppia ci è di esempio - ha dichiarato il governatore, per il grande amore che esprime per il territorio e perché ha saputo rimanere famiglia anche dopo un evento molto doloroso, conservando una visione positiva della vita».













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