Il weekend si apre oggi con l’inaugurazione della mostra dedicata a Prijedor 

In centro 350 bancarelle e fiumi di gente: è la Lazzera

Lavis. Con l’inaugurazione oggi alle 16 di una mostra a palazzo Maffei dedicata a Prijedor e con la musica delle giostre al Luna Park, si apre il weekend della fiera della Lazzera: una delle più...



Lavis. Con l’inaugurazione oggi alle 16 di una mostra a palazzo Maffei dedicata a Prijedor e con la musica delle giostre al Luna Park, si apre il weekend della fiera della Lazzera: una delle più importanti di tutta la regione, capace di attirare visitatori sia dal Trentino sia dall’Alto Adige. Domani più di 350 bancarelle riempiranno il centro storico del paese, mentre nel piazzale della cantina sociale ci sarà l’AgriLazzera: una sorta di fiera parallela, in collaborazione con Coldiretti e con l’esposizione di macchine e attrezzature agricole.

La prima Lazzera viene fatta risalire al 1702: quella di questo weekend è quindi l’edizione numero 317. Le radici della fiera sono però più antiche e si perdono nella storia di Lavis. Ovviamente nel tempo ha cambiato completamente volto. In passato era un punto di ritrovo per i contadini, al confine fra il mondo tedesco e quello italiano. Il centro storico si riempiva di bestiame e si dava il benvenuto alla bella stagione, nella speranza che potesse portare buoni frutti. Negli ultimi decenni, è diventata la fiera dei commercianti e degli standisti, seconda forse solo a quella di San Giuseppe a Trento. La crisi non ha risparmiato anche questo tipo di eventi e ci sono stati anni in cui le vendite sono diminuite drasticamente. Ma la presenza di visitatori non è mai venuta meno. Ogni anno, soprattutto quando il tempo è bello, migliaia di persone si danno appuntamento a Lavis e nelle strette vie del centro si formano rivoli di gente stipata fra le bancarelle.

Durante il weekend della Lazzera, a palazzo Maffei sarà aperta una mostra dedicata a Prijedor, città della Bosnia Erzegovina che con Lavis ha un rapporto particolare. Quando a fine anni Novanta ancora c’erano le macerie fisiche e morali della guerra, l’artista lavisana Paola de Manincor dipinse, sulla parete di una scuola, un murales pieno di colori. Dario Pedrotti – presidente dell’associazione “Progetto Prijedor” – spiega che dal 2013 è nato un concorso internazionale, intitolato alla de Manincor, per la realizzazione di un nuovo murales ogni anno. «Fra i bozzetti viene scelto un vincitore e dopo qualche mese l’opera viene realizzata, su una parete della città». D.E.













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