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“Giochi senza frontiere” rotaliani a S. Michele 

La prima edizione: sul podio Mezzocorona e Mezzolombardo, chiudono Roveré e Nave



MEZZOCORONA. L’edizione zero dei Giochi senza frontiere, che si è tenuta sabato al campo sportivo, ha visto alzare al cielo il trofeo in palio la squadra di San Michele all’Adige. Seconda classificato il team di Mezzocorona, terzo quello di Mezzolombardo. Ultime classificate Roveré della Luna e Nave San Rocco. In un clima di divertimento, le squadre composte da ragazzi, sindaci e assessori dei vari comuni, hanno aperto l’evento sfilando dalla piazza di Mezzocorona al campo sportivo con il gonfalone del proprio comune e accompagnate dalla banda musicale della borgata.

Il presidente della Comunità Rotaliana Königsberg Gianluca Tait, dopo un breve discorso, ha dato il via ufficiale ai giochi. “Cela sprint” è stato il primo, una staffetta per portare la maggior quantità d’acqua lungo un percorso con dei secchi bucati, seguito dall’emozionante “Barcarol dell’Ades”, in cui le squadre hanno traghettato i compagni con un canotto, dentro la piscina del lido green beach. “Gira e tira” è stato il terzo gioco, che ha visto le squadre impegnate in una prova d’equilibrio. Il gioco delle “Careghe musicali” (tradizionale gioco della sedia) ha invece dato spettacolo con l’esilarante testa a testa tra le squadre di Mezzolombardo e San Michele all’Adige. Con “Le scatole rotaliane”, le squadre si sono ritrovate a comporre il puzzle del proprio comune, nel minor tempo possibile. L’ultimo gioco “L’orbo che scolta” ha invece messo alla prova le capacità sensoriali (udito e tatto) dei contendenti. Tra una prova e l’altra, ogni squadra ha giocato singolarmente al “Fil vert”, ovvero abbattere il maggior numero di lattine lanciando palline da tennis.

La cerimonia di consegna del premio e il concerto finale della rock band Poor Woorks di Mezzocorona hanno chiuso i Giochi senza frontiere rotaliani. «Il bilancio è sicuramente è molto positivo sotto tutti i punti di vista: dalla partecipazione allo spirito di squadra, al sano campanilismo, che non fa mai male - ha commentato Andrea Negri, coordinatore delle attività per Appm - speriamo che questa edizione non sia l’ultima, come hanno detto i ragazzi in conferenza e come ribadisco anch’io, ma che possa essere invece la prima di una lunga tradizione». (d.b.)













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