Fibra ottica a Lavis, in estate i lavori ma solo in periferia

Lavis. Presto Lavis andrà a due velocità. Almeno da questo punto di vista, vivere in periferia sarà più conveniente rispetto al centro storico. Saranno infatti realizzati in estate i lavori per la...



Lavis. Presto Lavis andrà a due velocità. Almeno da questo punto di vista, vivere in periferia sarà più conveniente rispetto al centro storico. Saranno infatti realizzati in estate i lavori per la fibra ottica, ma solo nelle frazioni e fuori dal cuore del paese. Se ne occuperà Open Fiber, l’azienda controllata da Enel e Cdp (Cassa depositi e prestiti). È nata a fine 2015 per accelerare lo sviluppo della banda ultralarga in Italia.

Il problema lo ha spiegato il vicesindaco Luca Paolazzi in consiglio comunale. In Trentino, la società può intervenire solo nelle zone che non sono già dichiarate coperte, o comunque “a vantaggio di mercato”, da Telecom. E poco importa se in realtà, come succede in centro storico a Lavis, la connettività sfrutta ancora il rame con prestazioni scadenti. Così, mercoledì c’è stata una conferenza dei servizi in Provincia per definire gli interventi di Open Fiber a Lavis. Per intenderci: il limite sarà da via Cembra alla rotonda del Sartoris. I lavori saranno realizzati in tutte le zone che stanno a nord. Quindi a Pressano, Nave San Felice, Sorni, Maso Callianer e in parte dei masi di Pressano, mentre la zona industriale è già cablata da tempo. I lavori dovrebbero iniziare a giugno. Saranno servite 1066 unità abitative sulle circa 4100 di cui è composto il Comune di Lavis. Saranno posati circa 16 chilometri di rete, di cui sei con scavi in mini-trincea, cinque attraverso l’illuminazione pubblica, tre tramite la rete di Trentino digitale e due con la rete Set. I lavori dureranno circa cinque mesi e costeranno 420 mila euro. Come precisa il consigliere Andrea Zanetti (Lavis Civica), la fibra non arriverà casa per casa. Servirà più unità abitative e saranno poi i singoli utenti a dover chiedere di essere allacciati, per raggiungere velocità fino a un gigabit al secondo. Cosa succederà invece al resto del paese? Il problema in centro a Lavis rimarrà lo stesso: con connessioni che raggiungono a stento (e non sempre) i 15 megabit al secondo, ridotti al di sotto del megabit al secondo in upload, con impennate di latenza. È un grosso problema – come ha dichiarato più volte il consigliere del M5S Alessandro Ugolini –, reso ancora più evidente in questi giorni, in cui si parla di “telelavoro” e di didattica a distanza. Ma Lavis è il riflesso locale di una situazione nazionale: secondo i dati della Commissione europea, l’Italia è al 24esimo posto su 28 per livelli di connettività. La Provincia sta già facendo pressioni perché Telecom intervenga in tutte le zone dichiarate di sua competenza. Ma intanto Lavis dovrà accontentarsi di un territorio a due velocità. D.E.













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