Fatturato oltre gli 11 milioni per la Cantina sociale  

Assemblea a Roveré della Luna. Un anno di grande produzione, ma di rendimenti più bassi rispetto al 2018. Rinviata la discussione sui terreni da acquistare per la nuova sede  


Marco Weber


Roveré della luna. Alla fine si è deciso di non decidere. Infatti all'inizio dell'assemblea annuale della Cantina Sociale il presidente Diego Coller ha annunciato che non si sarebbe discusso (e quindi nemmeno votato) sull'argomento acquisto del terreno per la nuova sede. Argomento, è stato detto, che sarà affrontato nei primi mesi del prossimo anno.

La base è divisa

Da ricordare che nella precedente assemblea, convocata proprio per discutere in merito, il direttivo ha dovuto fare i conti con una divisione della base sociale. Divisione che è risultata evidente al momento dell'elezione dei due consiglieri in scadenza, quando ai due uscenti (che si sono ripresentati) si sono affiancati due nuovi candidati. Il voto ha premiato i due uscenti, Marco Pomella e Paolo Ferrari, ma di poche unità su Massimo de Eccher. Un po' più distanziato, ma anche lui con il suo pacchetto di voti, è risultato Bruno Dalpiaz. Entrambi i non eletti erano stati tra le voci critiche della precedente assemblea.

I dati dell’esercizio

Per quanto riguarda il bilancio i dati parlano di una riduzione a quintale del liquidato medio ai soci. Il valore medio a quintale è stato di 132.46, euro in decremento rispetto agli euro 145.55 dell'anno precedente. Esattamente un 8.99% in meno. Il fatturato ha superato gli undici milioni di euro (11.250,74) contro i 10.901,89 dell'anno precedente. Un 3% in più. I quintali di uva lavorati sono passati da 60.120 a 71.567. In questo caso l'incremento è stato del 19%. Quindi, più uva conferita ma pagata meno.

«Una grande annata produttiva», come sottolineato dal presidente Coller, che però ha avuto come contraltare un deprezzamento medio al quintale. Qualitativamente è stata un'annata con luci e ombre. Da una parte quella di Pinot Grigio e Chardonnay si può definire un'annata d'oro, mentre le altre coltivazioni del conoide di Roveré hanno sofferto delle avverse condizioni climatiche, a partire dai danni causati dal vento. Il 74% dell'uva incantinata è stata commercializzata con il marchio Cavit. Come scritto nel bilancio: “la cantina è riuscita a collocare l'abbondante quantitativo conferito grazie a Cavit, con valorizzazioni soddisfacenti per i vini Doc, mentre hanno subito contrazioni significative i vini Igt”.

Dopo il periodo natalizio torneranno le discussioni per l'acquisto dei terreni sui quali sorgerà la nuova sede.













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