Dolomiti Paganella Future Lab primo sondaggio “al volo” 

Al Palacongressi di Andalo. C’erano più di seicento persone, martedì sera, alla presentazione del progetto per il turismo dei prossimi 30 anni. I relatori hanno coinvolto il pubblico chiedendogli di rispondere ad una serie di domande


Rosario Fichera


Paganella. Oltre 600 persone martedì sera, al Palacongressi di Andalo, hanno partecipato alla presentazione del progetto “Dolomiti Paganella Future Lab”, novità assoluta in Italia e la prima in Europa per una comunità di montagna, guidata dalla locale Apt e finalizzata ad immaginare il futuro dell’altopiano della Paganella tra 10-30 anni, utilizzando il turismo come forza positiva per il bene della comunità.

Tanti giovani

«Siamo stati davvero contenti di vedere un Palacongressi così gremito e una partecipazione del pubblico attenta e attiva e soprattutto siamo stati felici della presenza di numerosi giovani, dato che questo progetto è rivolto soprattutto a loro. Tutti insieme, attraverso un percorso partecipato, cercheremo d’individuare una visione condivisa di sviluppo turistico, per garantire in modo duraturo ed equilibrato un alto livello di vivibilità del nostro territorio, sia per chi ci lavora, sia per i residenti e gli ospiti» ha commentato il presidente dell’Apt Dolomiti Paganella, Michele Viola.

Il pool di esperti

La serata si è aperta proprio con i saluti di Viola che poi ha lasciato la parola al pool di esperti, di respiro internazionale, che seguirà le varie tappe del progetto, costituito oltre ai vertiti della stessa Apt, da Emil Spangeberg, che ha realizzato un progetto analogo a Copenaghen, dal professor Pietro Beritelli della St. Gallen University, in Svizzera, dalla professoressa Maria Pina Trunfio dell’Università di Napoli, da Paolo Grigolli, direttore di tsm-Trentino School of Management e dal suo collega Alessandro Bazzanella. Tra i relatori della serata hanno partecipato anche il direttore delle Biblioteche della Paganella, Graziano Cosner e il coordinatore dell’Osservatorio trentino per il clima, Roberto Barbiero.

A spiegare al pubblico, in generale, gli obiettivi del progetto sono stati Paolo Grigolli e il direttore dell’Apt, Luca d’Angelo, il quale ha evidenziato, innanzitutto, come il turismo debba essere inteso come un organismo vivente formato da persone e come tale pertanto non possa crescere per sempre, ma caso mai maturare, cambiare, evolvere. Premessa fondamentale, questa, per immaginare un suo futuro. E proprio in questo senso i relatori hanno subito coinvolto il pubblico ad esprimersi in diretta rispondendo a delle domande (attraverso il proprio telefonino, grazie ad un’apposita applicazione creata per il progetto) sui primi quattro grandi temi che si dovranno definire durante i lavori: il Dna della destinazione, cioè cosa rende unico e distingue il territorio dell’altopiano della Paganella; il ruolo delle nuove generazioni; se i cambiamenti i climatici possono essere visti come un’opportunità; come realizzare un turismo equilibrato.

Primi risultati

Un momento questo assolutamente coinvolgente, con i risultati delle risposte in diretta proiettati sul grande schermo e che hanno fornito al pool di esperti un primo e importante paniere di elementi per le prossime tappe dei lavori.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano