l’iniziativa

Dalla famiglia Moscon gli abeti per le piazze di Zambana e Nave San Rocco

Erano diventati troppo alti costituendo un pericolo. Ma hanno tutti una storia speciale


di Daniele Peretti


NAVE SAN ROCCO. Una parte della storia della famiglia Moscon è finita ad abbellire le piazze di Zambana Vecchia, Zambana e Nave San Rocco: tre abeti, due rossi ed uno argentato che diverranno simbolo del Natale per tutta la comunità. A dare il via al taglio è stata la mamma Elena Lutterotti vedova Moscon che, osservando come fossero diventati molto più alti delle case (circa 6 metri in più rispetto ai 10 del fabbricato), ha temuto per l’incolumità di tutti.

Nei paesi le case sono tutte molto vicine e se fossero caduti avrebbero potuto causare danni ingenti. Ma quelli di casa Moscon non sono solo tre maestosi abeti, ma hanno una storia, la racconta nonna Elena: “I due abeti rossi li ha piantati mio marito Renzo. Nel 1980 lavorava a Cinte Tesino e gli sono stati regalati. Mentre l’abete argentato ricordava mia mamma Giuseppina. La stavo assistendo nei suoi ultimi giorni di vita, quando in un cassetto trovai 500mila lire. L’abete argentato che ricordava mio papà Fabiano c’era già e così ho deciso di comprarne un altro a ricordo di mia mamma.”

Abeti che erano diventati dei simboli molto importanti per la storia di famiglia, decisione dolorosa quella di abbatterli? “ Da una parte sì, ma sarebbe stato ben maggiore il dolore che avrei provato se fossero caduti su qualche casa. Erano troppo alti ed i rischi erano troppi.”

Dopo una riunione di famiglia è arrivata la decisione definitiva, alberi tagliati e donati alla Pro Loco che li ha portati nelle piazze di Zambana Vecchia, Zambana e Nave San Rocco allietando il Natale di tante famiglie.













Scuola & Ricerca

In primo piano

il sacerdote

Don Cristelli, oggi l'ultimo saluto a Miola. Celebra l'arcivescovo Tisi

Il funerale si terrà domani, venerdì 26 aprile, alle 15, nella chiesa parrocchiale del paese d'origine. Il sindacato dei giornalisti: «Fu mentore di tanti giovani colleghi»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”

I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»

IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»