Cinquecento figure in pietra per il presepe 

Cavedine, realizzato da Irma e Giuseppe Zuccatti all’interno della residenza sanitaria “Valle dei Laghi”


di Mariano Bosetti


CAVEDINE. L’attrazione, come ogni anno, non sfugge agli ospiti e familiari alla residenza sanitaria “Valle dei Laghi” di Cavedine. Nella sala principale, per tutte le festività natalizie, fino a pochi giorni fa, ha riguardato l’originale “Natività”, realizzata dai coniugi Giuseppe ed Irma Zuccatti, che ormai da vent’anni dà un tocco di vivacità ed armonia all’ampio salone, in cui gli ospiti della “Casa” passano buona parte del loro tempo sia per la visita parenti, ma soprattutto per le attività di animazione proposte dal personale. Una meraviglia di capacità manuale che merita essere ammirata. Si tratta della costruzione di un presepio in sassi, che di anno in anno si arricchisce di nuovi personaggi ed ambientazioni; infatti dall’iniziale piccola coreografia di una ventina di personaggi si è passati col “presepe 2018” a ben 500 figure. Un lavoro indubbiamente certosino a partire dalla collezione e classificazione per dimensione e colore dei sassi, che Giuseppe raccoglie lungo i corsi d’acqua della zona nella fase di stanca dell’hobby preferito della pesca. Il lavoro poi si completa a casa con Irma che tesse il vestiario dei vari personaggi e con Giuseppe che dipinge i volti per dare un’anima ed un’identità alle varie figure.

L’aspetto che dà particolare valorizzazione alla sacra rappresentazione riguarda pur in un contesto tradizionale l’attualizzazione del significato del Natale ai nostri tempi: il contrasto fra l’opulenza delle famiglie benestanti e l’indigenza e povertà di quelle che sono private del necessario, lo spunto dei medici clown che fanno visita ai bambini ammalati negli ospedali, la varietà del mondo etnico che di fronte a Gesù mette tutti sullo stesso piano, i cantori della stella che si presentano al vescovo monsignor Tisi, come anche il taglio particolare dato alle usuali figure della nostra società (il contadino, il postino, l’alpino e altro) che a modo loro vivono l’esperienza del Natale. E nell’ambito del contesto bucolico/montano delle nostre valli non potevano mancare i lupi e gli orsi (con quest’ultimi Giuseppe alcuni anni fa aveva fatto uno spiacevole incontro). Un’ultima nota: il presepe di quest’anno è stato dedicato a don Mansueto Bolognani (fratello di Clementina), scomparso un paio d’anni fa, che era guida spirituale degli ospiti della Casa di Riposo.













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