Cembra in festa per i campioni del curling 

Oltre al 10° scudetto consecutivo, accolti con lo spumante anche gli atleti di ritorno da Pyeongchang



CEMBRA. Tutto esaurito domenica scorsa al palacurling di Cembra per la finale scudetto 2017-2018 che il team Trentino Curling Cembra ha conquistato per il decimo anno consecutivo, dopo che prima altri 4 scudetti li aveva incamerati sempre Cembra, Curling Lago Santo (nel 2001 e 2002 e nel 2007 e 2008). Dunque da 14 anni Cembra si vanta di questi allori. Quello di domenica l’ha ottenuto imponendosi per 6-3 nella finalissima che vedeva Amos Mosaner e amici imporsi alla Fairblok Torino Curling. Per il terzo posto lo Sporting Pinerolo (di Joel Retornaz) ha steso la Virtus Piemonte Ghiaccio sotto un pesante 8-1. Ma giovedì 1 marzo al rientro degli atleti cembrani, Daniele Ferrazza, Amos Mosaner e Andrea Pilzer, dalle Olimpiadi di Pyeongchang, in Corea del Sud, una grande festa c’è stata per loro all’oratorio organizzata da Pro Loco, Gruppo Alpini e Associazione Curling Cembra alla presenza di un folto pubblico e di autorità locali e sportive. I giocatori osannati hanno fatto finta di stappare lo spumante con la stone, un’apribottiglia del peso di circa 20 kg! Poi la Fanfara alpina di Cembra ha dato fiato agli strumenti.

Fra le loro vittorie vanno certamente ricordate quelle che hanno piegato 10-9 gli Stati Uniti (poi oro) e per 7-4 la Svizzera (bronzo); dunque con un pizzico di fortuna in più anche la “nostra” Italia avrebbe potuto giocare per una medaglia.

Attraverso i microfoni ci sono state le congratulazioni della presidente del Coni Paola Mora impossibilita ad intervenire, mentre fisicamente, il saluto del Coni l’hanno portato i membri di giunta, Berta Fontana e don Daniele Laghi. Un saluto anche dall’amministrazione comunale con la vicesindaca Alessandra Ferrazza e dal consigliere provinciale Graziano Lozzer. Dense di entusiasmo le parole di Carlo Dessimoi presidente del Curling Cembra, alle quali sono seguite quelle di Nino Pezzin che va il merito di aver portato il curling a Cembra e di Adolfo Mosaner, padre del giocatore Amos.

Durante la cena-incontro si è parlato anche alla bella lettera che don Gionatan De Marco, cappellano degli azzurri alle Olimpiadi, ha scritto attraverso il settimanale diocesano “Vita Trentina” nella quale ringrazia i “cembrani del curling, perché siete riusciti a far entrare nei cuori degli italiani uno sport che fino a qualche giorno fa nessuno aveva preso a cuore, ma che nei giorni di Giochi olimpici è sembrato di avere la forza di stregare i più”. (g.m.)













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