Belz nel suo nuovo murales   manda al diavolo il Covid-19

Mezzolombardo. L’artista Thomas Belz ha terminato pochi giorni fa, il 28 aprile, in zona Rupe un grande murales di 15 mq e, viste le vicissitudini dovute al Covid-19, ha voluto inserire un simbolico...



Mezzolombardo. L’artista Thomas Belz ha terminato pochi giorni fa, il 28 aprile, in zona Rupe un grande murales di 15 mq e, viste le vicissitudini dovute al Covid-19, ha voluto inserire un simbolico disegno che “omaggia” il virus mandandolo al diavolo. La composizione era iniziata i primi di marzo e ben presto il lavoro era stato interrotto a causa delle disposizioni Coronavirus; solo a fine aprile Belz ha potuto riprendere l’opera, che compare sulla facciata della nuova sede dell’azienda della famiglia Dalla Torre. La ditta si occupa da più di 30 anni di lavorazione di lamierati, soprattutto con piegatura e taglio laser.

Belz spiega caratteristiche e significato dell’opera: «Per ispirarmi, durante l'inverno ho visitato l’industria per osservare attività e macchinari usati e poi ho creato il bozzetto». Spiega che normalmente nella sua arte prevalgono le linee curve e sinuose, mentre in questo caso il concatenarsi di lastre e macchinari hanno portato ad una composizione spigolosa. «Il murales, realizzato con colori minerali e silicati, raffigura l'attività e la storia lavorativa di questa fabbrica: dalla tradizionale incudine e martello al modernissimo taglio laser» racconta Thomas, che vive e ha lo studio a Ville di Giovo.

In marzo l’artista aveva iniziato in loco: ha montato l'impalcatura, che doveva raggiungere i 7 metri di altezza, preparato il fondo e riportanDo il disegno; ha poi incominciato con le prime velature di colore dopodiché ha dovuto interrompere a causa delle disposizioni dell’emergenza Coronavirus. È rimasto fermo per un mese e ha ripreso il 20 aprile concludendo in una settimana. «L’opera contiene una curiosità: sicuramente io, i committenti ed ora anche i lettori del quotidiano, ogni volta che alzeremo lo sguardo su questa rappresentazione ci ricorderemo anche del periodo particolare in cui è stata realizzata» conclude Belz, con quella ironica soddisfazione che provano gli artisti nel nascondere nei loro manufatti qualcosa di criptico, che li rende ancor più speciali. A.T.













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