L'INTERVISTA denny calovi comitato giovani mezzocorona 

«Anche partendo dal paese puoi sognare in grande» 

Il primo presidente. È convinto che molti ragazzi abbiano voglia di cittadinanza attiva, anche per questo si è candidato. Le prime idee: valorizzare il Monte e sistemare il campo di calcetto


DANIELE ERLER


Mezzocorona. «Io penso che i giovani abbiano voglia di partecipare nella vita di comunità. Certo, devono trovare i mezzi per farlo». A dirlo è Denny Calovi, presidente del nuovo comitato giovani di Mezzocorona. Rimarrà in carica per due anni. Stiamo parlando di una novità per il paese. Due settimane fa sono stati eletti nove ragazzi fra i 18 e i 25 anni. Calovi di anni ne ha 22, si è laureato in marketing all’Università Bicocca a Milano, ha fatto un erasmus in Spagna. Poi è tornato a Mezzocorona, dove è membro del Piano giovani di zona e lavora come imprenditore nell’organizzazione di eventi.

Calovi, cosa l’ha spinta a candidarsi

La differenza credo l’abbia fatta la vicinanza ai giovani del sindaco Mattia Hauser e di Monika Furlan, assessore alle politiche giovanili. Sono riusciti a coinvolgere me e gli altri membri del comitato. Personalmente poi ho sempre avuto una passione per la politica e amo molto il mio paese: ho pensato che questo fosse un modo interessante per mettermi in gioco.

Però alle elezioni del comitato hanno votato una trentina di giovani: un po’ pochi. Come riuscirete a coinvolgere gli altri?

Dopo questi due anni di rodaggio, sono sicuro che alle prossime elezioni ci sarà più partecipazione e più coinvolgimento. Quest’anno era un esperimento. Penso fosse normale aspettarsi un’affluenza di questo tipo.

Ma davvero i giovani sono interessanti a questi metodi di cittadinanza attiva? Non sono abituati ad avere uno sguardo più globale, a interessarsi ad altro?

Sicuramente molti giovani hanno una visione più ampia, che va al di là del paese di provenienza. Ciò non toglie che non si possa partire dalla propria comunità, per poi sognare in grande. Credo che i giovani abbiano voglia di cittadinanza attiva, ma devono avere i mezzi per farlo. È come nell’economia, deve esserci un’offerta che crei la domanda.

E ora a Mezzocorona ci siete voi. Quali sono i primi passi che avete fatto?

Ci siamo confrontati per capire la vera funzione del comitato, essendo una cosa nuova. Bisogna inquadrare bene come fare per sfruttarlo in maniera ottimale. Poi abbiamo buttato giù le prime idee.

Quali?

Giusto per fare qualche esempio: la sistemazione del campo da calcetto al parco dei Camorzi e la valorizzazione del Monte. Ma anche il bisogno di far conoscere il comitato, anche attraverso la comunicazione sui social network.

Sono queste le priorità dei giovani a Mezzocorona?

In realtà dovremo fare altri incontri per capirlo. Di certo il discorso sportivo è molto importante, a giudizio di tutto il comitato. E poi servono delle manifestazioni che riescano a creare uno spirito di comunità e possano coinvolgere i giovani in un percorso di cittadinanza attiva.

Guarderete anche al di fuori dei vostri confini, in tutta la Rotaliana?

C’è sicuramente questa intenzione, anche se non è semplice, perché negli altri paesi non esiste un comitato come il nostro. C’è però un piano giovani di zona: non è la stessa cosa, ma è un modo per riuscire ad allargare l’orizzonte.















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