agricoltura

Latte Trento, produzione in calo ma ottimismo sulla remunerazione ai soci

I vertici puntano a confermare la quota di 0,68 euro liquidata nel 2022


Carlo Bridi


TRENTO. Sembrano lontani anni luce i tempi in cui gli allevatori, ma anche i politici litigavano per le famose quote latte con pesanti multe inflitte dall’Unione Europea per chi le superava, multe che poi i grandi produttori di latte della Padania non volevano pagare.

Oggi, secondo una valutazione del direttore della Latte Trento Sergio Paoli la produzione di latte sta calando e non solo da noi ma anche nel resto del Paese. Prova ne sia che la Latte Trento nel 2022 ha avuto un calo di produzione di oltre il 3% ed anche nell’anno che si sta concludendo si registrerà un altro calo di un altro 2- 3%, aggiunge il presidente Renato Costa. E questo nonostante che nel 2023 la Latte Trento abbia accolto come del resto nel 2022 alcuni nuovi soci.

La Latte Trento è la realtà lattiero casearia più importante del Trentino, con un numero di soci che stanno sfiorando ora le 200 unità su un totale che ormai è inferiore di parecchio alle 800 unità. Un altro dato molto significativo è quella della produzione del Trentingrana formaggio bandiera del Trentino, produzione che è scesa dalle 16 mila forme che erano nella media alle 12-13 mila. Ma il calo è generale non solo per noi affermano presidente direttore perché a fronte di una quota assegnata al Trentino di 125 mila forme quest’anno la produzione del Trentingrana dalle informazioni raccolte si attesterà fra le 82 e le 85 mila forme.

Questa carenza produttiva porta anche tensione sui mercati dove i prezzi sono decisamente aumentati. L’auspicio della Latte Trento è quello che il Consorzio Trentingrana non carichi di troppe spese di gestione e che di conseguenza possa liquidare ai soci un prezzo adeguato.

Ma per quanto riguarda la Latte Trento è possibile qualche anticipazioni sui prezzi che andranno a incassare quest’anno gli allevatori soci dopo i 0,68 euro del 2022?

Sicuramente i 0,68 euro liquidati nel 2022, liquidazione record per la Latte Trento, prezzo superiore alla media dei caseifici trentini, non sono facili da raggiungere, ma possiamo affermare che tutte le trimestrali sono molto buone, per cui speriamo di raggiungere quest’anno il record del 2022. Non possiamo dimenticare che produrre latte alimentare come fanno i soci della latte Trento, è molto impegnativo, ed è molto difficile poi quando si parla di latte alta qualità le difficolta aumentano anche perché il regolamento di produzione è molto rigido. L’alimentazione deve essere fatta per almeno il 60% con prodotti delle nostre valli di montagna, le UBA ad ettaro ossia il numero di capi grossi allevati in stalla non possono essere più di due ad ettaro, ma viene valutato anche il benessere animale, si devono superare i 70 punti nella gestione della mandria, nel tipo dei mangimi che viene usato che deve essere rigidamente Ogm free, insomma produrre latte alimentare di alta qualità è molto impegnativo.

Lo scorso anno aveva vista una forte tensione dei prezzi delle materie prime, energia in testa com’è andata quest’anno?

Per fortuna la situazione è cambiata in meglio, i prezzi dei mangimi sono calati, così pure quelli delle materie prime e sono rientrati quasi nella norma, certo non ai prezzi pre crisi ma ci siamo vicini. Per la Latte Trento anche il 2023 è stato anche un anno di investimenti: acquisto del capannone adiacente alo stabilimento di Spini, ammodernamento dello stabilimento ma altri lavori sono da fare sia a Borgo che a Pinzolo. Siamo invece ancora in attesa del bando per l’acquisto della caldaia a cippato del costo di 3.5 milioni investimento che ci permetterà di recuperare parecchi spurghi dei boschi generando occupazione, e produzione di energia pulita concludono i vertici di Latte Trento.













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