Sanità

La Provincia ha deciso: tre maxi distretti per il futuro della sanità trentina

L’assessora Segnana ha illustrato l’ipotesi al Consiglio delle autonomie locali: «Un nuovo approccio per valorizzare ancora di più tutti i professionisti della sanità»



TRENTO. Tre maxi distretti per ridisegnare la sanità trentina secondo una nuova organizzazione e una nuova geografia. È la strada scelta dalla giunta provinciale che ha deciso di dividere nel Distretto Nord, nel Distretto Sud e nel Distretto Est.

Le proposte per la definizione dei distretti sanitari previsti dalla riorganizzazione dell’Azienda sanitaria del Trentino sono state illustrate dall’assessore provinciale alla salute Stefania Segnana al Consiglio delle autonomie locali, come base per l’ascolto e la discussione con i rappresentanti di Comuni e Comunità.

«Si tratta degli ambiti territoriali», ha precisato Segnana, «che rappresentano un elemento centrale del nuovo regolamento organizzativo dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, per il quale la Giunta provinciale ha approvato gli indirizzi con la delibera dell’estate scorsa. In particolare, con la delibera si è previsto di istituire fino a tre distretti sanitari, caratterizzati da un forte coordinamento e che di fatto costituiscono l’articolazione di Apss sul territorio trentino».

In merito alle proposte, l’assessore ha precisato che rispetto alle due ipotesi formulate in base alle analisi fornite da Apss, «su una in particolare abbiamo posto l’attenzione, ritenendola la più consona anche dal punto di vista della territorialità».

«Ricordo inoltre - ha aggiunto - che attraverso lo sviluppo dei distretti sanitari non intendiamo focalizzarci esclusivamente sugli ospedali ma sull’offerta di sanità territoriale nei diversi ambiti del Trentino. L’obiettivo dei distretti è infatti garantire, attraverso un approccio di rete e la valorizzazione di tutti i professionisti della sanità, la prossimità delle cure ed un approccio integrato della presa in carico del paziente».

L’assessore ha quindi illustrato l’ipotesi principale presa in considerazione, così delineata:

Distretto Nord (Val d’Adige-Valle dei Laghi-Paganella-Rotaliana Königsberg-Val di Non-Val di Sole);

Distretto Sud (Giudicarie-Alto Garda e Ledro-Vallagarina-Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri);

Distretto Est (Alta Valsugana e Bersntol-Valsugana e Tesino-Primiero-Comun General De Fascia-Val di Fiemme-Val di Cembra).

L’ipotesi ha ricevuto riscontri positivi da diversi amministratori intervenuti nel dibattito.

Presenti all’incontro anche il dirigente generale del Dipartimento salute Giancarlo Ruscitti e il direttore generale facente funzioni di Apss Antonio Ferro. «Lo schema di riorganizzazione dell’Azienda sanitaria - ha aggiunto Ferro - è praticamente pronto. Nella riforma che abbiamo presentato all’assessorato c’è una fortissima spinta territoriale».













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