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Italcementi rafforza l’impianto in Trentino e assume 30 persone

A Sarche di Madruzzo, investimento di 5 milioni: tornerà la linea di cottura. Attualmente i dipendenti sono 19. La soddisfazione dei sindacati



TRENTO.  Italcementi torna a investire in Italia, riattivando la linea di cottura dell'impianto di Sarche di Madruzzo. Lo rende noto un comunicato del gruppo, nel quale si spiega che lo stabilimento, che dal 2015 opera come centro di macinazione, grazie a un investimento di quasi cinque milioni riprenderà da gennaio 2022 la produzione a ciclo completo di cemento, "incrementando l'attuale capacità produttiva per rispondere alle opportunità che caratterizzeranno il mercato italiano del Nord Est".

"Da parte di Italcementi e del gruppo HeidelbergCement si tratta di una scelta di grande fiducia nelle potenzialità del mercato italiano - commenta Agostino Rizzo, Direttore Tecnico di Italcementi - e l'impianto di Sarche di Madruzzo avrà una potenzialità produttiva di circa 250 mila tonnellate di cemento all'anno, realizzato da maestranze locali con materie prime del territorio".

I lavori per la riattivazione della linea di cottura dureranno fino a fine anno. Nel frattempo, sarà avviata una campagna di assunzioni per completare l'organico al livello necessario per un impianto a ciclo completo. "Apriremo in autunno le selezioni per un totale di 30 persone - spiega Giuseppe Agate, Direttore Risorse Umane di Italcementi - dando priorità alle assunzioni di giovani del territorio". 

Una notizia che i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil del Trentino apprendono con soddisfazione.

“E’ un segnale positivo che potrà avere ricadute importanti per il nostro territorio – ammettono Roland Caramelle, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti -. Lo stabilimento trentino da anni era ormai ai minimi in termini di occupazione. Il nuovo investimento, così come illustrato dall’azienda, sarà significativo sul piano dell’innovazione e del rispetto ambientale. Questo ci fa immaginare che Italcementi punti con consapevolezza al futuro”. 

Sul fronte dell’occupazione, ricordano i sindacati oggi a Sarche lavorano 19 persone: da qui a gennaio, dunque, la forza lavoro verrà triplicata.

“E’ chiaro che serviranno anche figure professionali con competenze specifiche e che non è detto sia immediato reperire sul nostro territorio. Per questa ragione abbiamo sollecitato l’azienda ad attivarsi il prima possibile con Agenzia del Lavoro per usare al meglio tutti gli strumenti di cui la Provincia dispone per facilitare l’incontro domanda/offerta di lavoro. Sarà importante anche aprire un canale con le scuole professionali.

Per noi conta che le nuove assunzioni si traducano in una ricaduta occupazionale concreta per il territorio. Visto inoltre l’impegno sul piano dell’innovazione ci auguriamo che sia possibile coinvolgere nelle nuove assunzioni anche figure femminili.

Altrettanto importante è che vengano garantiti adeguati standard di qualità e il rispetto dei contratti”, aggiungono i tre sindacalisti. Le operazioni di selezione del personale dovrebbero cominciare già da quest’autunno.













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