LA RIPARTENZA

In arrivo le messe a numero chiuso

Tecnici al lavoro nelle parrocchie per stabilire la capienza delle chiese nel rispetto delle distanze in vista della ripresa delle celebrazioni prevista per il 18 maggio



TRENTO. La messa sarà a numero chiuso, l’unico modo possibile per rispettare le distanze all’interno delle chiese trentine, posto che le messe all’aperto (soluzione che comunque non viene esclusa a priori) comportano una serie di complicazioni.

Ma quanti saranno i fedeli ammessi alla celebrazione della domenica? E chi saranno? Su questo le parrocchie hanno ricevuto alcune linee guida dalla Diocesi e sono al lavoro in piena autonomia, a partire dalle questioni tecniche: ogni parroco (con l’aiuto di geometri o tecnici che sicuramente nelle comunità trentine non mancano) dovrà prendere il metro e studiare il modo migliore di accogliere i fedeli. Le possibilità sono tante: eliminare alcuni banchi, disporli in maniera diversa, ma il risultato sarà comunque una riduzione drastica dei partecipanti alla messa. Il numero massimo - già stabilito - per le celebrazioni in Duomo è impressionante: appena 90, per una chiesa che poteva contenere, seduti, 500-600 persone. 













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