Giustizia

Il ministro Cartabia: «Chico Forti, i prossimi passi ci saranno nei prossimi giorni»

A quasi un anno dall’annuncio di Di Maio, da New York la numero uno della Giustizia incontra il suo omologo americano e promette novità a breve



NEW YORK. L’ennesima promessa o finalmente la volta buona? A distanza di quasi un anno dall’annuncio di Natale del ministro Luigi Di Maio per Chico Forti si torna a parlare di accelerazione sul suo rimpatrio in Italia.

«Abbiamo parlato del caso Chico Forti, che ha chiesto di poter essere trasferito in Italia. La procedura è complessa: c'è un quadro giuridico bene definito: i trasferimenti sono possibili. Ho scritto anche al governatore della Florida, Ron De Santis». Lo ha detto il ministro della Giustizia Marta Cartabia riferendo del suo incontro con il ministro della Giustizia americano, Merrick Garland. «I prossimi passi ci saranno nei prossimi giorni», aggiunge Cartabia.

«I trasferimenti sono possibili» ma è una possibilità che è assoggetta al governatore della Florida e alle autorità federale.

L'autorità finale a pronunciarsi è l'autorità federale, per questo - ha spiegato la ministra della Giustizia - abbiamo scelto l'interlocuzione direttamente con l'Attorney General che è stato molto chiaro nel volerci offrire una collaborazione molto fattiva, ci sono già delle tappe che abbiamo immaginato di seguire.

Ma lo stesso Attorney General può procedere soltanto con un chiaro consenso del governatore.

«Ci sono state interlocuzioni con il governatore della Florida Ron De Santis: io stessa ho scritto a De Santis», da cui serve «un consenso chiaro e univoco. Con questo consenso si potrà procedere. Questo è il lavoro che faremo nei prossimi giorni, nelle prossime settimane», ha aggiunto Cartabia, senza pronunciarsi su quando prevede che la vicenda si concluda.

«Quando non lo so, non posso dirlo. Il pallino è nel campo dell'autorità statale. Quello che posso dire con certezza è che abbiamo immaginato un percorso con tempi molto stringenti. I prossimi passi saranno nei prossimi giorni, ma quando sarà il passo definitivo non so, non posso assicurarlo». 













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