L’inchiesta

Il lato oscuro di Benno, la madre avrebbe confidato alle amiche la sua preoccupazione

La Procura potrebbe chiedere l’incidente probatorio sulla imputabilità. Anche nella giornata di ieri ricerche nell’Adige

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BOLZANO. Due o tre anni fa Laura Perselli, madre di Benno Neumair, si lamentò con alcune amiche del comportamento anomalo (o per lo meno strano) che il figlio evidenziava in casa in alcune occasioni.

È uno degli elementi al vaglio degli inquirenti e che potrebbe indurre la Procura della Repubblica a chiedere una valutazione sull’imputabilità del ragazzo sotto il profilo psichico. L’ipotesi è stata ventilata sabato in occasione dell’udienza per la convalida del fermo davanti alla giudice Carla Scheidle. Quella di ieri, intanto, per gli avvocati difensori Flavio Moccia e Angelo Polo è stata una domenica di duro lavoro.

Lo studio legale sta infatti già preparando il ricorso al tribunale del riesame per ottenere una revoca del provvedimento di custodia cautelare in carcere. L’udienza dovrebbe essere fissata entro i prossimi 20 giorni e sarà un’altra tappa importante dell’iter procedurale anche perché è molto probabile che nel frattempo saranno disponibili i risultati ufficiali delle analisi di laboratorio sulle tracce di sangue rilevate sul ponte di Vadena e sull’auto di Peter Neumair e Laura Perselli, in uso la sera della scomparsa dei due genitori al figlio Benno.

Benno Neumair, dai sospetti all'arresto - La videoscheda

Il giovane è stato arrestato stamane, 29 gennaio. E' indiziato di duplice omicidio e occultamento dei cadaveri. La scomparsa dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli risale allo scorso 4 gennaio

Le accuse

Accolto in toto, quindi, il teorema accusatorio della procura secondo cui Benno, dopo aver ucciso i genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, li avrebbe trasportati con l’auto fino al ponte Ischia–Frizzi e da lì li avrebbe gettati nell’Adige. Duplice omicidio dopo il quale, sempre secondo i pm Secco e Iovene, avrebbe cercato di inquinare le prove, tentando di ripulire la vettura dei suoi genitori ad un autolavaggio e con dell’acqua ossigenata.

La difesa

La difesa, invece, nega con fermezza che Benno, nelle scorse settimane, abbia tentato di contattare un testimone. Contestato anche il pericolo di fuga, ritenuta possibile per i trascorsi di Benno, che ha studiato a Innsbruck, aver vissuto in Germania e aver partecipato all’ Erasmus a Granada. «Abbiamo elementi a sufficienza per dimostrare che Benno non ha e non ha mai avuto alcuna intenzione di fuggire».

 













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