il caso

«Gli stipendi dei sindaci trentini? Siano proporzionati a quelli del personale comunale»

Dopo gli adeguamenti delle retribuzioni di vertice, la Uil va all’attacco



TRENTO. "Le indennità dei sindaci dovrebbero essere proporzionate alla media delle retribuzioni del proprio personale”. Lo rivendica in una nota Marcella Tomasi della UIL FPL Enti Locali.

“Come sono gli stipendi dei sindaci? Alti? Bassi? Nella media?

Sicuramente non sono calcolati in base ai dipendenti del proprio comune, o degli stipendi in generale del Comparto delle Autonomie Locali, altrimenti non avrebbero beneficiato di grandi aumenti….

Dopo il recente rinnovo contrattuale per il personale dei Comuni, l’adeguamento dei sindaci sembra fuori luogo – dichiara Tomasi.

Abbiamo rinnovato con tanta fatica, e con ritardo, il contratto del personale degli Enti Locali per il triennio 2019-2021, dovendo spiegare a questa Giunta quanto sia difficile lavorare all’interno di Provincia, Comuni, Comunità e APSP, e quanto queste attività debbano essere remunerate con un giusto stipendio. Questa stessa Giunta adesso sostiene quanto sia importante aumentare le indennità di Sindaci e Amministratori dei Comuni per rendere “appetibile” questo ruolo.

Poco importa se poi gli Enti sono sguarniti di personale e che non si riesca a rendere un servizio dignitoso ai Cittadini…

Le indennità dei Sindaci dovrebbero essere proporzionate alla media delle retribuzioni del proprio personale, per renderle più giuste ed in linea con gli “stipendi reali” che vengono erogati nel Pubblico Impiego. Lo stesso Pubblico Impiego che spesso viene tacciato di inefficienza a fronte di retribuzioni fantasmagoriche!

Nulla di più falso, viste le cifre che girano.

Questa Giunta anziché preoccuparsi di posizionare, e retribuire, i propri uomini (donne se ne vedono poche…) sul territorio, dovrebbe seriamente ragionare sulle esigenze dei trentini, sia dal punto di vista dei servizi che degli stipendi.

Sul Pubblico Impiego trentino, inoltre, siamo in attesa di firmare definitivamente il Contratto Collettivo provinciale 2019-2021 e tornare a trattare per il triennio 2022-2024.

È necessario rinnovare tutti i contratti collettivi, compresi quelli territoriali, per ridare nuovo slancio all’economia del nostro Trentino”.













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