tione - oggi chiude la mostra 

Ultime ore per gli scatti dei Bisti 

Al Centro Judicaria le foto di vita mondana e sportiva di Campiglio



GIUDICARIE. La “perla delle Dolomiti” è approdata a Tione, al Centro Studi Judicaria, con “JudicarArte” che fino ad oggi espone la mostra “Bisti Fotografi di Madonna di Campiglio”. La mostra ripercorre un lungo periodo di tempo, segnato dal “capostipite - fotografo” Giovanni Battista Luconi “Bisti” che nel 1947 da Venezia arriva a Madonna di Campiglio e arrivato ai giorni nostri con gli scatti di Paolo Luconi “Bisti”. In questi oltre settant’anni loro i Bisti hanno documentato la nascita e le trasformazioni di un villaggio alpino che, grazie alla mondanità e lo sport è noto in tutto il mondo.

La vita e le trasformazioni di Madonna di Campiglio, sono state vite, lette, interpretate e tramandate dagli scatti fotografici che sono riusciti a immortalare momenti memorabili e irripetibili, conservati e tramandati alle generazioni di ieri, oggi e domani. Negli occhi dei visitatori della mostra a Tione le immagini ricche di case in legno ammantate di neve, la famosa e incredibile nevicata dell’inverno 1951, quando le persone passavano attraverso muri altissimi di neve o scendevano con gli sci dai tetti delle case. Scatti sapienti, studiati e meditati per restituire un istante «tanto simbolico quanto effimero come la neve», e documentare il passaggio dal “piccolo paese di montagna” al nuovo resort alpino, che il boom economico degli anni Sessanta e Settanta ha portato in una nuova e più modaiola dimensione. Dal capostipite Giovanni Battista la macchina fotografica, fattasi più moderna e affidabile, passa ai figli Franco classe 1961 e soprattutto Paolo, classe 1966. Quest’ultimo autore di numerosi studi e pubblicazioni su Madonna di Campiglio, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti ha collaborato con “L'Adige” e “Il Trentino”, prima di collaborare con varie altre testate come freelance. I visitatori della mostra possono avvicinare, comprendere e quasi toccare la passione, lo slancio di quella realtà dinamica, attraverso scatti in bianco/nero (ieri) a colori (oggi), dove emergono i panorami del Brenta, la mitica “3Tre”, passando attraverso le varie manifestazioni di ieri e di oggi della celebre località alpina, senza dimenticare le funivie e la skiarea, che hanno fatto la fortuna di questa inimitabile stazione turistica invernale.

Alessandro Togni, curatore della mostra: «La fotografia è una rappresentazione mentale, segni che dal reale passano alla fotografia». Quello che serve è il cuore, la «ricercatezza sensibile» che presuppone intensità del messaggio attraverso contenuti visivi che danno estasi, sentimenti, segni, significati e realtà. La mostra presenta il paesaggio e la vita di Madonna di Campiglio, i suoi abitanti, il tessuto economico e sociale in continua e rapida trasformazione.

La mostra, a cura del Circolo Pensionati di Tione, chiude oggi. (w.f.)













Scuola & Ricerca

In primo piano

Montagna

Rifugio Graffer al Grosté, ecco come diventerà

La Sat ha scelto il progetto dello studio Campomarzio di Trento. La struttura, costruita nel 1947, fu demolita alla fine degli anni Ottanta. I progettisti: verrà riqualificata e ampliata «rievocando l’atmosfera e la storia»