“Transizione digitale”: Storo saluta la convenzione 

Recesso per inadempienza. Anche i Comuni di Bondone e Castel Condino sono usciti dall’accordo con il Bim del Chiese. Il sindaco Turinelli: «Già individuato un nostro tecnico»


Stefano Marini


Storo. Recesso per inadempienza. I Comuni di Storo, Bondone e Castel Condino escono sbattendo la porta dalla convenzione col Bim del Chiese per il responsabile della transizione digitale, la figura assunta nel 2019 dal consorzio per garantire l'implementazione della digitalizzazione dei processi nelle municipalità della valle del Chiese ma anche servizi informatici ai Comuni. I 3 Comuni si sono già dotati di un tecnico informatico proprio mentre il Bim e i restanti 4 Comuni del Chiese hanno deciso di proseguire da soli con la convenzione. Sullo sfondo intanto si profila la minaccia di possibili strascichi legali.

La decisione di Storo, Bondone e Castel Condino, fra loro in gestione associata dei servizi, di abbandonare l'accordo col Bim è "esplosa" la settimana scorsa nel corso di una riunione della conferenza dei sindaci di valle ma era stata preceduta da un fitto carteggio fra le municipalità e il Bim. A quanto risulta, l’incontro in conferenza dei sindaci non è servito a riavvicinare le parti, anzi, stando ai racconti di chi c'’ra, la discussione fra i 2 sarebbe stata, per così dire, “assai franca”.

Ma perché il sindaco di Storo parla di "recesso per inadempienza"? Lo spiega lo stesso Turinelli: «La convenzione informatica col Bim del Chiese prevedeva una serie di impegni precisi, l'implementazione dell'Agenda Digitale, certo, ma anche e soprattutto la messa disposizione dei Comuni di una persona che potesse svolgere il ruolo di informatico. Invece il Bim ci ha fatto sapere di non essere pronto ad assolvere a queste funzioni. La persona assunta per il momento si sarebbe solo occupata di supervisionare la messa a punto dei processi di digitalizzazione, mentre per la gestione informatica i Comuni avrebbero dovuto arrangiarsi da soli. A noi però serve anche un tecnico informatico e visto che il Bim non è in grado di garantire appieno gli impegni che si era assunto abbiamo deciso di ritirarci dalla convenzione e abbiamo anche individuato un tecnico informatico dalla graduatoria per un analogo incarico stilata dal Comune di Ledro, che è entrato in servizio a tempo determinato da lunedì scorso. Nel 2020 è poi nostra intenzione procedere con un bando di concorso per un'assunzione fissa».

Questo il punto di vista di Turinelli. Di diverso avviso invece è il presidente del Bim Papaleoni: «È vero - conferma quest’ultimo - i Comuni di Storo, Bondone e Castello hanno mandato un recesso al Bim per inadempienza dello stesso nella convenzione informatica. Il Bim però respinge decisamente l'attribuzione di responsabilità di inadempienza, ritenendola infondata. Il Bim e altri 4 Comuni (Borgo Chiese, Pieve di Bono-Prezzo, Valdaone e Sella Giudicarie ndr) vanno avanti, si faranno carico assieme dei costi e approvano la convenzione, modificata per adeguarla alle norme di Agenda Digitale, al piano triennale per l'informatica della Provincia e alle esigenze degli associati. In futuro si impegnano inoltre a procedere con la definizione di un bando per individuare un soggetto che possa occuparsi delle esigenze informatiche dei rispettivi Comuni. Se ci saranno conseguenze legali? Al momento non posso dire nulla a riguardo se non che stiamo valutandone la possibilità».













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